Corsi sbagliati, errori di assegnazione, intoppi informatici Cara prof e i politici?
Paola Mastrocola difende la scuola vecchia
maniera Quella che trascurava Massimo Macciò* La Stampa, 3.3.2010 Nella sua guerra santa (e sacrosanta) contro lo sfascio linguistico nella scuola italiana la professoressa Mastrocola rischia di mirare al bersaglio sbagliato e, quindi, di spararsi addosso. L’autrice del libro La scuola raccontata al mio cane si dichiara nemica della scuola degli ultimi vent’anni, madre di riforme scriteriate e accecate dall’ideologia, e poi mi rimprovera di aver male interpretato la sua scuola del buon tempo antico. In realtà mi sono limitato a citare che nel passato i tassi di dispersione scolastica erano assai più alti di quelli attuali e ho aggiunto che il mastrocoliano Pronto Soccorso Linguistico per le Superiori oltre a non avere credibilità finanziaria (la legge 133 docet) rischia di essere non sbagliato ma inutile, perché a 14 anni le competenze ortografiche, grammaticali e sintattiche (e la strutturazione del pensiero) sono in gran parte già formate. Forse, allora, bisogna pensarci prima e dedicare una parte delle ore liceali a spiegare «le regole del gioco» ossia le norme che regolano l’esistenza in un contesto sociale. In primis, quindi, la nostra Costituzione: proprio quella materia che la recente riforma ha cancellato dalla scuola italiana. A proposito: ha notato la professoressa che i parlamentari svergognati dalle Iene nella loro ignoranza costituzionale sono tutti figli della vecchia «educazione civica» pseudoinsegnata fino a vent’anni fa dai docenti di lettere e storia? Nessuno di loro ha mai fatto neppure un’ora di un corso di diritto ed economia nella scuola superiore. Magari, tra i due fatti c’è un nesso: prossimamente, tra un’ora e l’altra di calligrafia, spieghi anche questo al suo cane.
* 46 anni, docente di discipline giuridiche ed economiche nelle secondarie superiori, Savona |