L’istruzione degli adulti arranca

da Tuttoscuola, 1.2.2010

Tra i regolamenti della riforma Gelmini ce n'è uno dedicato all'istruzione degli adulti, un settore del nostro sistema scolastico tutto da riformare e rilanciare.

La sua riforma viene da disposizioni legislative varate a suo tempo dal governo Prodi con il ministro Fioroni e fatte proprie dall'attuale ministro. Sono previsti Centri provinciali di istruzione degli adulti che comprendono gli attuali corsi serali che si svolgono negli istituti di istruzione secondaria superiore e i Ctp per l'istruzione degli adulti nelle scuole medie ed elementari.

Ovviamente il livello di istruzione non è solo quello desumibile dal titolo di studio posseduto dalla popolazione adulta, ma è anche quello ottenuto dall'arricchimento e ampliamento delle conoscenze, utili a vivere nella società dell'informazione.

Il nuovo regolamento è attualmente al vaglio della Conferenza unificata, prima di passare alle Camere per il prescritto parere. La settimana scorsa avrebbe dovuto svolgersi una seduta di approfondimento del testo governativo presso la Conferenza, ma tutto è saltato per annullamento della seduta, e rinviato ad altra data.

Considerati i tempi tecnici per arrivare ad acquisire il parere anche del Consiglio di Stato prima di approdare all'approvazione definitiva da parte del Consiglio dei ministri, sembra difficile che dal prossimo anno scolastico il regolamento possa trovare attuazione.

L'istruzione degli adulti in Italia è in situazione critica, visto che in Europa la maggior parte dei Paesi svolge azione anche informale di sostegno all'istruzione (intesa in senso molto lato) degli adulti, mentre da noi si viaggia a passo ridotto.

La percentuale di adulti che si avvalgono delle diverse offerte di istruzione in Italia è da anni ferma al 6,3% della popolazione, mentre la media dei Paesi UE nel 2008 è arrivata al 9,5%. La Commissione europea ha fissato per il 2020, come traguardo da raggiungere da parte di tutti i Paesi il 15%. L'Italia dovrà rivedere l'intero sistema per avvicinarsi a quell'obiettivo. E' forse uno dei settori in cui ci troviamo in posizione più arretrata rispetto al resto d'Europa.