Riforma e qualità degli apprendimenti/1.
Emergenza italiano

da Tuttoscuola, 22.2.2010

"L'italiano una lingua in coma" è il titolo di un articolo pubblicato con rilievo lo scorso venerdì 19 febbraio dal quotidiano La Stampa. Ne è autrice l'insegnante-scrittrice torinese Paola Mastrocola, autrice qualche anno fa del fortunato best-seller "La scuola raccontata al mio cane" e di altri testi di analisi e narrazione della decadenza della scuola italiana.

La Mastrocola, inizialmente inserita nella "cabina di regia" per la riforma dei licei coordinata dal consigliere del ministro Gelmini Max Bruschi, si è poi dimessa da questa commissione per motivi personali, pur restando in sintonia con il gruppo di lavoro.

Secondo la scrittrice-insegnante, c'è un problema che sovrasta tutti gli altri: è quello della conoscenza dell'italiano, in particolare all'inizio della scuola secondaria superiore. Per questo avanza una proposta originale: quella di sottoporre tutti gli studenti che si iscrivono al primo anno delle superiori ad un test linguistico, gestito dall'Invalsi, volto ad accertare la loro preparazione linguistica di base: "ortografia, lessico, grammatica, sintassi, punteggiatura", elenca la Mastrocola. Chi non raggiunge un punteggio accettabile, dovrebbe frequentare "per tre o sei mesi", in aggiunta alle lezioni normali del mattino, un corso di "Grammatica Intensiva Pomeridiana per rimettersi in pista".

I tempi per la realizzazione di questa iniziativa di "Pronto Soccorso Linguistico", come la definisce l'autrice, dovrebbero essere immediati, perché se l'italiano è "in coma", serve un intervento d'urgenza, "una specie di centro di rianimazione, di Emergency", nel quale impiegare magari giovani precari in qualità di "grammairiens sans frontières", spendendo una parte dei risparmi che verranno già quest'anno dai tagli al bilancio del Miur.