Troppa fretta, assessore Donazzan!!! Coordinamento Veneto dei Comitati "Buona Scuola" da ReteScuole, 15.2.2010 Leggiamo nei quotidiani e nel sito della Regione Veneto (Comunicato Stampa n° 281 del 9 febbrio 2010) la notizia che “la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche dell’Istruzione e della Formazione Elena Donazzan, ha approvato la delibera che dà il via alla riforma Gelmini nella scuola secondaria del Veneto, disegnando il completo riordino degli indirizzi dell’offerta formativa e fissando il dimensionamento della rete scolastica regionale”. Ci chiediamo quali siano in motivi che hanno spinto a deliberare così frettolosamente in merito ad una materia tanto delicata e complessa in assenza di una certezza della norma, dato che il testo del riordino della scuola superiore votato dal Consiglio dei ministri il 4 febbraio non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, mancando a tutt’oggi la firma del Presidente della Repubblica. Di fatto oggi vige ancora uno stato di incertezza in materia a causa della mancanza di norme certe relativamente alla definizione delle classi di concorso, ai programmi di insegnamento, e ci troviamo di fronte ad una “riforma inesistente”, fatta solo di una riduzione dei quadri orari, sulla quale peraltro deve ancora deliberare la Corte dei Conti. Stiamo parlando del destino di centinaia di migliaia di studenti, lavoratori della scuola, genitori che si trovano in questo momento frastornati da informazioni spesso in contraddizione tra loro circa il futuro delle loro scuole, già scelte o, ancor peggio, da scegliere entro il 26 marzo. Segnaliamo, inoltre, che nelle confluenze tra vecchio e nuovo ordinamento stabilite dalla Regione e pubblicate nel sito risultano incongruenze rispetto alle tabelle di confluenza pubblicate nel sito nazionale INDIRE (da notare non in quello del Ministero, non essendo legge) e addirittura, nel prospetto allegato alla delibera, non risultano diversi istituti di alcune province della nostra regione, che sembrano magicamente scomparire. Più saggiamente altre Regioni hanno deciso di aspettare l’uscita sulla Gazzetta Ufficiale del testo di riordino della secondaria superiore. Ad esempio l’Emilia Romagna attenderà la pubblicazione per poi darsi quindici giorni per definire il nuovo piano. Per tutti questi motivi la delibera adottata dalla Regione Veneto risulta a nostro avviso, oltre che frettolosa, illegittima e non serve a fare chiarezza, ma solo ad aggiungere confusione a confusione.
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