Tetto studenti stranieri,
il Lazio supera il ministro Gelmini

 da ADUC Immigrazione, 13.2.2010

Nelle scuole del Lazio sarà fissato un tetto del 30% per l'iscrizione di tutti gli alunni stranieri, anche per quelli nati in Italia e per quelli che conoscono la lingua italiana ma figli di stranieri. Un provvedimento che interpreta in maniera restrittiva quanto previsto dal recente decreto del ministro Gelmini, che tende ad includere nel 30% gli alunni non nati in Italia e non 'italofoni'.

La decisione del Provveditore del Lazio, che non contrasta con le direttive Gelmini ma le rivede in maniera più rigida, dunque avrà come ricaduta una maggiore distribuzione nelle scuole degli alunni stranieri e renderà praticamente impossibili nuovi casi limite come quello della scuola elementare Pisacane di Roma dove quasi il 90% degli alunni sono immigrati. E' lo stesso direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio precisa che 'ciò che non può essere condiviso e'la formazione di classi ghetto costituite in alcuni addirittura dal 90% di alunni stranieri in quanto contrarie a qualsiasi politica di integrazione' 'Quanto riferito dal provveditore del Lazio nelle riunioni con i dirigenti scolastici, alla luce della vigente normativa, e' in linea con la circolare ministeriale che si riferisce al dpr del '99', spiega l'assessore alla scuola del Comune di Roma Laura Marsilio. 'La circolare del ministro Gelmini infatti prevede che nel tetto del 30% per le iscrizioni degli alunni non italiani nelle scuole sono inclusi anche quelli stranieri nati in Italia. Chiaramente e' prevista anche una certa flessibilità che può alzare la soglia fino a un massimo del 50% in alcuni casi, purché non ci sia predominanza di bimbi stranieri nelle classi. Non bisogna fare confusione', ha spiegato l'assessore.

La decisione del provveditore del Lazio ha però creato preoccupazione tra le mamme immigrate che temono di dovere 'emigrare' in altri quartieri per garantire l'istruzione ai loro figli. Comitati si stanno già formando in alcune scuole periferiche romane come la Di Donato e la stessa Pisacane.

'Vogliamo solo portare i nostri figli a scuola senza sradicarli dal loro territorio e staccarli dai loro amici', dice una mamma del comitato della Di Donato al quale appartengono anche genitori italiani 'favorevoli ad una vera integrazione'.