Emergenza scuola, di Viola Giannoli e Sara Grattoggi, la Repubblica di Roma 22.2.2010 SOLAI pericolanti, bagni divelti, porte finestre e serrande distrutte, scale antincendio e a volte interi piani inagibili, carenza di spazi. Sull'edilizia scolastica è ancora emergenza. Se dopo il sit-in di novembre dei liceali romani davanti al Ministero dell'Istruzione, alcuni istituti come il Tasso, il Peano e il Cavour sono stati ristrutturati, restano ancora molti gli interventi da fare. «Diamo la precedenza alle criticità e ai lavori più urgenti - sottolinea l'assessore provinciale alla Scuola Paola Rita Stella - Ma abbiamo 384 istituti di cui occuparci». FOTO Edifici scolastici a rischio Al Visconti, lo storico edificio in piazza del Collegio Romano, gli studenti denunciano problemi gravissimi: «Alcune classi - raccontano - sono fatte a "matrioska", una dentro l'altra, e anche le palestre in realtà sono aule con il plexiglas sul pavimento. I bagni non hanno le maniglie, mancano le uscite di sicurezza e strutture per disabili». Il Consiglio di istituto ha approvato un piano per la messa a norma, ma mancano i fondi e poi, racconta qualcuno, «è difficile anche muovere una mattonella perché bisogna passare per la Soprintendenza». Al Mamiani, dopo i lavori all'ultimo piano dell'edificio in cui si erano create crepe e infiltrazioni d'acqua, le palestre non godono di ottima salute: «Ci sono macchie di muffa e umidità ovunque», racconta una professoressa. Sempre in Prati, al Talete, il tour del degrado comincia in cortile, semi occupato da mesi da transenne, calcinacci e vernice. Le serrande sono quasi tutte rotte e in palestra è crollata una lampada al neon che ha ferito una ragazza. Stessa situazione al Dante dove mancano anche le scale antincendio. Un problema comune all' Albertelli o al Tasso, dove nonostante l'eternit sia stato tolto a dicembre, le cappe d'aspirazione del laboratorio di chimica non funzionano. Drammatica la situazione al De Chirico, zona Cinecittà, dove i rappresentanti del Consiglio di Istituto spiegano, «i termosifoni non funzionano, i bagni sono chiusi o mancano le portee la palestraè inagibile per infiltrazioni d'acqua». Tragiche anche le condizioni del Benedetto da Norcia, dove un intero piano della succursale di via Anagni è inagibile, i bagni sono in stato d'abbandono e i soffitti pieni di infiltrazioni. Un problema, quello dell'intonaco a pezzi, comune anche al Virgilio e al Seneca. Mentre al Virginia Wolf, spiega Andrea dell'Uds, «il secondo piano è attraversato da una crepa sulle pareti così grande che ci si può vedere attraverso». La lista dei disagi è infinita al Vallauri dove il cortile è disseminato di grosse buche coperte alla meglio con del compensato marcio, le uscite d'emergenza sono arrugginite. Simile il "bollettino di guerra" del Montessori, dove Giacomo racconta: «Non abbiamo scivoli e rampe per gli invalidi, nell'atrio piove da una crepa del soffitto, le aule sono minuscole, non ci sono porte antipanico e manca persino la campanella: come si farebbe a dare l'allarme in caso d'incendio?». Al liceo Socrate di Garbatella Flavio Conia, rappresentante d'Istituto, spiega: «La maggior parte dei servizi igienici è fuori uso. E abbiamo anche perso i laboratori, l'aula video e quella di musica perché siamo troppi e ora lì ci fanno lezione». Il problema degli spazi affligge anche il Manara. Per risolvere il caos aule in tempi di crisi si è scelta la "via breve": «Due classi sono state ricavate da un corridoio» spiega il professor Paolo Vernaglione. Tra gli altri istituti in attesa di un restyling, già programmato dalla Provincia entro la fine del prossimo anno, ci sono anche il Plauto a Spinaceto, il Colonna di via Pincherle, il Giulio Cesare in Corso Trieste, il Kennedy, il Democrito, l'Einstein e il Nomentano. |