Scuola, prime pagelle della riforma: Meno materie e giudizi: ancora dubbi tra i prof su come valutare le nuove discipline Alessandra Migliozzi Il Messaggero, 13.12.2010 ROMA - Meno ore, meno materie e pagelle più ”asciutte”. Gli scrutini di fine quadrimestre delle scuole superiori scatteranno la prima fotografia della riforma Gelmini partita a settembre nelle prime classi. I documenti di valutazione che verranno consegnati alle famiglie fra qualche settimana saranno infatti una sintesi del nuovo quadro di orari e materie. Ma l’appuntamento con i ”pagellini” di gennaio sta creando qualche difficoltà ai docenti, che devono valutare gli studenti su discipline che sono state accorpate fra loro oppure mai arrivate prima fra i banchi, come l’esecuzione musicale e le tecniche della danza. Al ministero sono arrivate decine di richieste di chiarimento. Viale Trastevere ha reagito con una circolare che prova a fare chiarezza, ma che, su alcune materie, apre al fai-da-te delle scuole. I prof, dove non ci sono esperienze precedenti simili a cui rifarsi, dovranno cavarsela da soli per decidere, per le materie più nuove, se fare prove scritte o orali, o ambedue, e se dare un voto unico in pagella o meno. Su alcune materie, invece, interviene direttamente il ministero. Fra le novità con cui i docenti devono confrontarsi spiccano, infatti, le discipline ”conviventi”, quelle un tempo separate e ora finite sotto un unico tetto, come la Storia e la Geografia che, chiarisce il Miur, avranno una sola prova (o scritta o orale) e un solo voto. Così vale, nei licei, per le Scienze Naturali che unificano Biologia, Chimica e Scienze della terra. Una disposizione su cui alcuni insegnanti non sono d’accordo. «Molti colleghi erano in dubbio sul fatto, ad esempio, che si dovesse dare un solo voto per storia e geografia», spiega Mario Rusconi, preside del liceo Newton di Roma. Voti separati e prove sia scritte che orali restano, invece, nelle pagelle di metà anno per lingua e letteratura italiana, lingua e letteratura latina e lingua e letteratura greca al classico. Per le materie nuove, che non si facevano prima o che sono state anticipate rispetto al triennio, il ministero invita le scuole a rifarsi agli ordinamenti precedenti per decidere se fare scritto e orale o dare un solo voto in pagella. E se non si trova la bussola nelle vecchie classi tradizionali, le scuole dovranno rifarsi a quelle sperimentali. Se poi nessuna delle esperienze curricolari già esistenti precedentemente può fare da ”fonte” (questo vale soprattutto per le materie totalmente nuove come quelle degli indirizzi coreutici e musicali) allora scatta il fai-da-te: «Le istituzioni scolastiche assumeranno le opportune decisioni in materia di individuazione degli insegnamenti a una o più prove». Pieno rispetto dell’autonomia, dunque, ma con un rischio: che, almeno per il primo quadrimestre, in attesa di ulteriori chiarimenti, le pagelle degli indirizzi più nuovi possano essere differenti da scuola a scuola. «Comunque le differenze si annullano a fine anno - spiega Domenico Altamura, preside del liceo Righi di Bologna - perché nella pagella finale c’è un solo voto per tutte le materie». La circolare ministeriale, spiega Olga Olivieri, preside del liceo Farnesina di Roma dove è stata attivata una sezione musicale, «apre a possibili interpretazioni. Noi siamo scuola polo sul tema della valutazione e ne stiamo discutendo con i colleghi di altri istituti per fare rete. Emergono molti dubbi che riferiremo agli ispettori. Per esempio noi per la Fisica, che allo Scientifico è stata anticipata alla prima classe, stiamo decidendo se fare solo una prova scritta o anche una orale, comunque ci stiamo orientando sul voto unico in pagella. Poi per le materie musicali stiamo parlando con il Conservatorio per capire come valutarle, come dare i voti». Il fatto che la riforma sia partita tardi non ha aiutato: in corsa ci sono diversi nodi da sciogliere fra cui quello della valutazione. Per il liceo classico «si pongono pochi problemi - aggiunge Claudio Salone, preside dell’Aristofane di Roma - Ma per esempio al linguistico c’è il Latino: ci sono solo due ore in prima e non ce la sentiamo di dare due voti, uno per lo scritto e uno per l’orale come si fa al classico. Faremo in autonomia mettendo un solo voto. Ma il ministero avrebbe dovuto produrre una tabella valida per tutti come mappa di orientamento per evitare il fai-da-te». |