SCUOLA

Con stretta 2011/12
per migliaia donne slitta pensione

Effetto entrata quota 96 e allineamento assegno vecchiaia uomini

ApCOM, 27.12.2010

Roma, 27 dic. (Apcom) - Saranno diverse migliaia le insegnanti e le unitą di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario di sesso femmminile a rimanere bloccate, fino a quattro anni, a seguito della 'stretta' sui requisiti per accedere alla pensione: alla prevista introduzione per tutti i dipendenti pubblici, dal 1° gennaio 2011, della quota minima '96', derivante da almeno un'etą anagrafica di 60 anni e 36 di contributi, introdotte con la riforma Damiano del 2007, le dipendenti del comparto scuola dovranno fare i conti con il diktat imposto da Bruxelles (alla base della legge n. 102/09) che dal 2012 allineerą - a 65 anni - le pensioni di vecchiaia delle donne a quelle degli uomini.

Secondo i sindacati, la doppia penalizzazione comporterą la permanenza forzata in servizio di circa 32mila donne della pubblica amministrazione: considerando che il 48% delle donne dipendenti della Pa appartiene alla scuola (su oltre un milioni di docenti e Ata l'84% sono donne), ne consegue che di queste almeno 15mila fanno capo proprio al comparto istruzione. Solo una parte di loro - le donne che quest'anno ed il prossimo raggiungeranno comunque quota '96', poi dal 2013 diventerą '97' - potrą farlo prima: molte, tutte quelle che hanno iniziato a lavorare dopo i 30 anni, saranno invece costrette a rimanere in servizio fino al compimento del 65esimo anno.