Quasi un diplomato su due
si pente della scuola scelta

di Claudio Tucci Il Sole 24 Ore, 14.12.2010

Quasi la metà dei diplomati 2010, per la precisione il 44%, se potesse tornare indietro, farebbe una scelta scolastica diversa. Uno su dieci (l'11%) cambierebbe solo scuola e non indirizzo, l'8%, si sposterebbe in un diverso indirizzo della stessa scuola. Uno su 4 (il 25%) tornerebbe sui banchi solo a patto di cambiare radicalmente sia scuola sia indirizzo. I dati sono contenuti nell'annuale indagine sui diplomati, realizzata da Almadiploma, l'associazione di istituti secondari nata sul modello del consorzio Almalaurea, e presentata oggi a Busto Arsizio (Varese) nel corso di un convegno dedicato ai temi dell'orientamento e dell'autovalutazione delle scuole superiori.

Lo studio ha preso in considerazione 38.6665 diplomati 2010 di 349 istituti scolastici dislocati in Puglia, Calabria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna. Diversi i risultati interessanti che sono emersi. A partire dal fatto che "solo" il 55% dei diplomati a luglio scorso confermerebbero la propria scelta scolastica. Tra quelli che invece cambierebbero corso e scuola, spicca come il 46% provenga dai professionali, il 45% dai licei, il 41% dai tecnici. «Non è più sufficiente che la scuola assegni al termine degli studi un diploma - ha commentato il direttore di Almalaurea, Andrea Cammelli - ma ha il dovere di seguire il ragazzo nella sua esperienza successiva per valutarne l'adeguatezza della formazione conseguita sui banchi».

Altro dato interessante è che appena il 49% dei "neo-maturi" ha svolto uno stage previsto dai programmi scolastici. Il 58% ha fatto qualche lavoretto nel corso degli studi e solo il 15% è entrato in contatto con esperienze di volontariato. E' favorevole poi il giudizio nei confronti degli insegnanti: l'85% dei ragazzi li apprezza per la loro competenza, il 78% per la chiarezza espositiva e la disponibilità al dialogo, il 67% per la capacità di valutazione. Meno apprezzati i laboratori (57%) e in particolare le aule e l'organizzazione scolastica: in questo caso i giudizi positivi sono appena uno su due.

Spicca poi come alla vigilia della conclusione degli studi superiori, 6 diplomati su 10 intendono iscriversi all'università (il 62%), mentre un significativo 26% si accontenta e dichiara che non intende proseguire negli studi. Calando questi dati nei singoli percorsi scolastici, emerge che il 91% dei diplomati 2010 nei licei ha intenzione di iscriversi a un corso di laurea. Negli indirizzi tecnici invece vuole andare all'università poco meno della metà dei diplomati (47%), mentre negli indirizzi professionali solo 24 su 100 hanno intenzione di iscriversi all'università. Quello che accomuna tutti i ragazzi è invece il lavoro "dei sogni", che deve essere soprattutto «stabile» (95,7 per cento). E poco importa se è lontano anni luce dagli studi fatti: un bel contratto a tempo indeterminato vince ogni indugio ed è scelto dall'88,4% del campione.