Berlusconi promuove la Gelmini a pieni voti di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 28.12.2010 Il Premier dichiara di non aver mai avuto dubbi sull’esito del mandato dell’attuale Ministro dell’Istruzione: “eravamo sicuri di quello che sarebbe stata in grado di saper fare”. Dichiarazioni che, dopo l’approvazione della riforma dell’Università, tengono la responsabile del Miur ben salda sulla poltrona più importante del Dicastero di viale Trastevere. Promossa a pieni voti. E direttamente dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. È un fine d’anno particolarmente positivo per il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini: dopo aver superato lo scorso 14 dicembre, come tutti i componenti del Governo la prova di fiducia della Camera, seppure con il minimo scarto, il responsabile del Miur ha prima incassato, con una schiacciate maggioranza al Senato, la riforma dell’Università (dopo aver riformato tutti gli ordini scolastici). E qualche giorno dopo ha riscosso gli elogi del Premier. "Sapevamo quello che sapeva fare – ha detto Berlusconi nel corso di una telefonata con la Comunità Incontro guidata dall'omonimo del ministro, don Pierino Gelmini - e quando è stata nominata Ministro eravamo sicuri di quello che sarebbe stata in grado di saper fare". "Anche la Gelmini ha qualche cosa in cui ti assomiglia – ha continuato il presidente del Consiglio scherzando con il capo della comunità sull'omonimia con il ministro – perché va sempre all'attacco, subisce le lotte e le difficoltà che subisci tu, ma va avanti anche lei con molto impegno e determinazione". Nell’occasione il Premier ha anche voluto smentire le voci, ricordate dallo stesso den Gelmini, secondo cui la nomina dell’attuale ministro dell’Istruzione è stata facilitata dalle pressioni dello stesso leader della Comunità Incontro: "Non c’è stata nessuna pressione e non c'era bisogno: ha un percorso nel nostro movimento, è stata prima attivista a Brescia e poi – ha concluso Berlusconi - per diversi anni coordinatrice in Lombardia". L’intervento sembra dunque mantenere ben salda la posizione dell’attuale ministro dell’Istruzione: come sostengono alcuni rumors vicini ai palazzi del Governo e della maggioranza, anche in caso di ‘rimpasto’ un’eventuale cambio al vertice del Miur sarebbe motivato solo da una promozione sul campo della Gelmini. E non a caso il suo è tra i nomi più ricorrenti a ricoprire il ruolo di coordinatore del Popolo delle Libertà. |