L'intervento

I presidi sceriffi

 Pasquale Almirante La Sicilia, 5.12.2010

Ha fatto una barchetta con l'ordine di servizio della preside e si è vista sospendere per tre giorni dall'insegnamento. A rendere nota la vicenda la Gilda a cui l'ha segnalata la stessa docente che a quanto pare lavora in una scuola del Sud. Sarebbe stato il bidello ad avvisare la dirigente del presunto sberleffo della professoressa che, pur avendo eseguito il servizio, ha pensato di piegare il foglio in forma di barca e di restituirlo al suo latore il quale si è fatto messaggero presso la preside. Tre giorni di sospensione senza stipendio per una sciocchezza, perché di questo si tratta, non solo sono eccessive, ma dimostrano come il decreto del ministro Brunetta sulle sanzioni disciplinari al personale della scuola sia estremamente pericoloso. Non a caso infatti da molte parti si parla di presidi sceriffi che grazie a questa norma ora possono operare nella prassi punitiva e castigare chi contesta o ama un po' più di autonomia.

Con ogni probabilità la docente era già sotto osservazione per altri motivi, ma una sanzione disciplinare così forte la si dovrebbe adottare per questioni forti, come assenze prolungate senza giustificazioni, abbandono della classe, strafottenze varie nelle interrogazioni e nei compiti scritti, più altre amenità che talvolta scoppiano. Ma c'è un altro segnale che lascia perplessi: l'avvertimento che viene dato a tutto il corpo docente. Punirne uno per educarne cento, anche se sarà, da ora in poi, sempre più difficoltoso un rapporto sereno e leale col dirigente; e sarà sempre più difficile per i docenti affermare autonomia, non solo nel luogo di lavoro, ma anche nel rapporto con la scolaresca e con l'idea antica e nobile della libertà di insegnamento. Il preside, che prima della autonomia della scuola era una sorta di controllore del traffico, è oggi una autorità con troppi poteri anche perché si è voluto assimilarlo con le altre dirigenze dello Stato, dimenticando volutamente la particolarità della funzione educativa e la specificità della istituzione scolastica.

Per questo ci pare interessante una proposta di legge che vorrebbe il preside elettivo e per un periodo limitato, come avviene all'Università. Tranne che si voglia andare al sodo, nominando dirigenti-manager del tutto estranei alla scuola, evitando così concorsi e pure piccole vendette come quella perpetrata sulle vele di una barchetta di carta.