SCUOLA

Ansas pubblica on line guida
prof su alunni balbuzienti

Problema spesso confuso con dislessia o legato ad insicurezza
Esperto:paradosso che sia proprio la scuola a scatenare problema

ApCOM, 22.12.2010

Roma, 22 dic. (Apcom) - L'Ansas, l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, ha deciso di offrire un valido aiuto ai docenti con alunni che balbettano: l'iniziativa è stata chiamata '...se Giovanni balbetta?' ed è rappresentata da una guida gratuita scaricabile dal sito internet http://www.balbuzie-news.it/ facente capo all'associazione 'Vivere senza balbuzie'.

"Il testo - fanno sapere dall'ex Indire - intende sensibilizzare gli insegnanti, troppo spesso impreparati a lavorare con alunni che presentano difficoltà di parola. Insegnanti che molte volte, anche involontariamente, causano disagi o traumi che condizioneranno poi la vita degli studenti da adulti". Nella guida sono stati inseriti "tanti consigli pratici sui comportamenti da evitare e sugli atteggiamenti da assumere in classe per aiutare chi soffre di balbuzie ad avere una corretta percezione delle proprie capacità sociali e cognitive".

La guida - curata da Enzo Galazzo, docente ed esperto di balbuzie e rieducazione e presidente di 'Vivere senza balbuzie' - nasce da un paradosso: se chiediamo a un ragazzo balbuziente in quale situazione è sicuro di balbettare, quasi certamente risponderà che gli succede a scuola, magari durante le interrogazioni e nonostante una preparazione eccellente. La scuola è quindi molto temuta, eppure per gli insegnanti - figure chiave nella vita dei più giovani anche per la formazione dell'autostima - non è prevista alcuna preparazione specifica su come affrontare la balbuzie dei propri alunni. Inoltre ancora troppe volte questo problema viene confuso con la dislessia oppure collegato erroneamente a insicurezza o estrema sensibilità emotiva".

La guida fornisce indicazioni utili, spunti didattici e suggerimenti per gli insegnanti e analizza, in maniera chiara e lineare, i comportamenti che sono assolutamente da evitare, "tipo sbuffare quando un ragazzo si blocca nel parlare (più frequente di quanto si creda) oppure mettergli fretta, completare le parole che non riesce a dire o corrugare la fronte come se stesse parlando un'altra lingua, mettergli un voto che non merita (sia positivo che negativo), relegarlo all'ultimo banco, non farlo leggere a voce alta in classe, trasformare le sue interrogazioni orali in compiti scritti".