Valutazioni oltre la media Ocse.
«Ma i nostri organici hanno subito i tagli maggiori»

«Più fondi alla scuola lombarda»

Il direttore Colosio: i nostri liceali sono tra i migliori del mondo, ma avanti così non si può andare. Valutazioni oltre la media Ocse. «Ma i nostri organici hanno subito i tagli maggiori»

Federica Cavadini Il Corriere della Sera, cronaca di Milano, 10.12.2010

MILANO - La performance degli studenti lombardi adesso è sotto la lente: hanno preso una discreta pagella dall'Ocse, i risultati degli studi Pisa2009 che fotografano le competenze dei quindicenni, sono migliori rispetto all'edizione precedente (2006), migliori rispetto al resto del Paese. I ragazzi sono andati bene in tutte le tre aree valutate: capacità di lettura, matematica, scienze. Sono sopra la media Ocse, sono all'altezza dei colleghi dei Paesi «di prima fascia», quelli sopra i 500 punti. Mentre la scuola è massacrata dai tagli. Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Giuseppe Colosio lo spiega così. «È il risultato di un gioco di squadra, e questa volta vale doppio perché è stato raggiunto a fronte di tagli importanti. E le riduzione quantitative non possono essere considerate virtuose». «La nostra regione è fra quelle con gli organici più ridotti rispetto al numero di alunni - spiega -. Il risultato raggiunto si deve soprattutto alla grande coesione degli operatori della scuola, oltre a studenti e famiglie».

Meno fondi, meno insegnanti, ma la scuola lombarda, nei test, ha tenuto. Come? «Abbiamo utilizzato al meglio le risorse, ma avanti così non si può andare, diciamo che la Lombardia ha dato. La qualità dei nostri insegnanti ha fatto la differenza ma va riconosciuta e sostenuta», sottolinea il provveditore. Gli enti locali hanno dato un importante contributo, secondo Colosio. «Province e Comuni, oltre a garantire la qualità degli edifici, sostengono le scuole con risorse destinate a progetti e attività: anche in questo modo abbiamo compensato i tagli dei fondi statali, tutti convogliati sul personale della scuola». Adesso però è il momento di investire. Per cominciare, da un pallino di Colosio: un pc per ogni studente. Una promessa. «Contiamo di realizzarla quest'anno. È imprescindibile, non ci può essere una scissione fra la scuola, il mondo reale, le professioni.

Il lavoro di gruppo, per esempio, i ragazzi lo concepiscono attraverso i social network, non più intorno a un tavolo. Questo modello va applicato all'acquisizione del sapere». Hanno letto e incrociato i dati in Provveditorato, hanno considerato che la Lombardia, con i suoi 522 punti in Lettura (Italia 486, media Ocse 493), ha superato Nuova Zelanda, Giappone e Australia; in Matematica, 516 punti (Italia 483, media Ocse 496) è davanti a Belgio e Germania; in Scienze con 526 (Italia 489, media Ocse 501) è appena sotto l'Estonia che è nona, ed è andata meglio di Germania e Paesi Bassi. «Anche se il margine di miglioramento è ancora altissimo», ammette lo stesso Colosio. L'indagine Pisa2009 ha misurato anche la «varianza entro le scuole e fra le scuole», che misura l'equità del sistema scolastico: «Ci sono differenze molto marginali, lo standard è buono». Quest'anno sono stati valutati più Paesi, 58 tre anni fa, adesso 74. E in Italia tutte le regioni, comprese le province autonome di Trento e Bolzano. «Il campione era di 1.100 scuole e 31 mila studenti. È costato sei volte tanto e abbiamo sostenuto le spese con fondi interni», ha spiegato Piero Cipollone, presidente dell'Invalsi, l'istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo che ha realizzato l'indagine Ocse.