Legge sulla dislessia Il Sole 24 Ore, 15.12.2010 ROMA. Un punto fermo su cosa siano la dislessia e gli altri disturbi dell'apprendimento, uniformandosi alle migliori prassi europee. E poi, didattica personalizzata, metodologie educative adeguate e forme flessibili di lavoro scolastico, anche grazie al supporto dell'informatica e di una verifica ad hoc del rendimento. È entrata in vigore lo scorso 2 novembre la legge 170/2010 (pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» 244 del 18 ottobre) per consentire un "salto di qualità" nella diagnosi precoce e nella gestione della dislessia e degli altri disturbi dell'apprendimento, che colpiscono dal 3 all'8% degli italiani, conducendone molti verso l'insuccesso e l'abbandono scolastico. L'occasione per fare il punto è stato «Dislegge», il convegno organizzato dall'Associazione italiana dislessia che si è svolto nei giorni scorsi, per esaminare la legge che nei prossimi mesi dovrà mettere a punto i regolamenti attuativi. L'obiettivo, ha ribadito Rosabianca Leo, presidente dell'associazione, è far sì che «nessun ragazzo dislessico voglia più ritirarsi dalla scuola perché si sente cretino, anche se la diagnosi afferma il contrario». L'articolo 1 riconosce, appunto, la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia, allineandone le definizioni alla letteratura scientifica e mettendo la parola fine alla discrezionalità nell'individuarle. Gli articoli successivi ampliando le note ministeriali diffuse dal 2004 prevedono strumenti e misure dispensative, didattica individualizzata, lavoro scolastico più "flessibile", ma anche mezzi di apprendimento alternativi (in prima fila, l'informatica), sino a tecniche di valutazione dei ris ultati scolastici, per favorire il successo, anche in ambito universitario. La scuola dovrà essere promotrice anche di misure per il riconoscimento e la diagnosi precoce. Ma l'unico finanziamento riguarda la formazione di dirigenti e insegnanti: 1 milione per il 2010, che si sta chiudendo, e un altro per il 2011. Il primo decreto attuativo dovrà istituire, entro il 2 gennaio, un comitato tecnico-scientifico, composto da esperti, con compiti istruttori. Secondo il rappresentante del Miur, presente al convegno, Mirella Della Concordia Basso, l'elenco sarebbe già pronto per la firma. Entro il 2 marzo saranno individuate le modalità di formazione di docenti e dirigenti, le misure educative e didattiche e le forme di valutazione. Per l'identificazione precoce dei disturbi saranno emanate, entro il 2 marzo, le linee guida per i protocolli regionali. |