SCUOLA
Riforma Gelmini, si vota domani L'esame del ddl torna domani all'esame del Senato, dopo una battaglia ostruzionistica dell'opposizione. Il presidente della Repubblica incontra una delegazione del movimento studentesco: "Approva la manifestazione ed č disposto ad ascoltare le nostre proposte. E' il nostro unico interlocutore" la Repubblica 22.12.2010
ROMA - Una giornata di manifestazioni pacifiche in tutta
Italia, con qualche isolato episodio violento. Che si conclude con
l'incontro degli studenti con il capo dello Stato, Giorgio
Napolitano. E un annuncio da parte dei manifestanti: "Il Presidente
della Repubblica si č detto pronto a esaminare le nostre alternative
alla riforma e si č complimentato per la riuscita della
manifestazione". Secondo la delegazione "Napolitano ha preso atto
delle nostre istanze e in questo momento č l'unico interlocutore che
abbiamo. Il distacco tra la nostra generazione e le istituzioni del
Paese oggi per la prima volta oggi sembra parzialmente colmato".
Il voto. In Senato č stato rimandato a domani alle 16 il voto sulla riforma Gelmini. Avrebbe dovuto essere approvata oggi, ma i tempi del voto si sono allungati in seguito ai lunghi interventi dei rappresentanti dell'opposizione, in particolare di Pd e Idv. Domani alle 9 l'Aula discuterā due ddl previsti per oggi pomeriggio e, a conclusione, riprenderanno le votazioni sul ddl. Alle 15 le dichiarazioni di voto in diretta tv, verso le 16 il voto finale. L'intesa č stata raggiunta dopo diversi tentativi grazie alla proposta del Pd, appoggiata da Idv e Udc e poi anche dal Pdl. Adesso le opposizioni potranno discutere nel merito i contenuti del ddl, senza fare altro ostruzionismo. Il presidente Schifani ha ringraziato i senatori per aver raggiunto un accordo. "Questo conferma come il Senato riesca, anche nei momenti di massima tensione, a trovare una sintesi. E questo fa onore a tutti, e in particolare all'opposizione". Le proteste. Una manifestazione dai grandi numeri 3 ma tranquilla e con molta ironia, che ha raccolto anche la solidarietā degli automobilisti in coda nel tratto della A24 occupato dagli studenti, che si scusavano per il disagio. Circa 30 mila gli studenti in corteo a Roma, nessuna invasione della zona rossa, eccetto quella ad opera del gruppo 'Officina Futura', studenti di centrodestra che appoggiano la riforma. Come annunciato, hanno prevalso i cortei pacifici e all'insegna del sarcasmo. A Roma, gli universitari sostenuti dalle associazioni dei ricercatori e dei docenti, da rappresentanti della sinistra e di alcuni sindacati, hanno sfilato sulla Tiburtina, sulla Prenestina, al Pigneto, fino alla tangenziale, per poi tornare alla Sapienza. Un rientro anticipato in seguito alla notizia della morte di un operaio che lavorava nell'ala nuova della facoltā di Scienze politiche. Manifestazioni anche in altre cittā, da Milano a Genova fino a Palermo. A Torino gli studenti hanno occupato la Mole e impedito lo svolgimento del buffet natalizio al Politecnico. Pochi i momenti di tensione, tra cui gli assalti alla sede del Secolo XIX e alla Cisl a Genova e le cariche della polizia a Milano. |