Chi paga il prezzo da Tuttoscuola, 19.12.2010 Si sta riaccendendo il cerino della definizione degli organici del personale docente, che secondo le previsioni codificate nel piano programmatico dovranno “dimagrire” dal prossimo anno scolastico di ulteriori 19.700 unità. Non sarà facile perché la situazione dei conti pubblici non ammette deroghe. L’innalzamento del rapporto alunni classi (3.400 posti), la riduzione degli insegnanti specialisti di lingua inglese nella scuola primaria (3.300 posti), la revisione dei curricoli dell’istruzione secondaria liceale, tecnica e professionale (7.000 posti) sono le aree maggiormente penalizzate dai tagli di organico. Certo per garantire efficacia e qualità didattica non conta solo la quantità delle risorse che, comunque, incide sulla qualità dell’offerta formativa, ma anche l’investimento nella formazione dei docenti. La riduzione di posti degli insegnanti elementari specialisti di lingua inglese non inciderà sulla qualità della didattica solo se saranno sviluppate le competenze professionali del docente unico di classe e le certificazioni delle competenze acquisite nei percorsi di formazione linguistica. Se fossero vere le voci raccolte in contesti accreditati, che solo un esiguo numero di maestri elementari conseguirà il livello B1 delle certificazioni UE, si porrebbe il problema di come garantire un qualificato insegnamento di lingua inglese nella scuola primaria a seguito della decurtazione dei posti di docente specialista. Esclusa la possibilità, per evidenti esigenze di bilancio, di una riduzione dei tagli già quantificati o di affidare l’insegnamento di lingua inglese a maestri elementari non in possesso del livello di competenza previsto dagli standard internazionali, una possibile via d’uscita potrebbe essere rappresentata dalla predisposizione di un intervento straordinario di formazione linguistica e metodologica con la previsione di indispensabili periodi di esonero dal servizio per i partecipanti. Diversamente a pagare saranno i ragazzi perché senza formazione non ci può essere qualità. |