Lezioni saltate: le scuole hanno iniziato a tagliare ponti e giorni di vacanza Scuola, addio ai ponti Ponti e vacanze saltano per le occupazioni studentesche. Una circolare annulla la validità dell'anno scolastico se si viola il limite di 200 giorni di lezione. di Vincenzo Brancatisano, 17.12.2010 Scuola, addio ai ponti. Come avevamo annunciato in esclusiva nei giorni scorsi su www.vincenzobrancatisano.it, per effetto delle occupazioni studentesche molti alunni e docenti saranno costretti a rinunciare ad alcuni giorni di vacanza già programmati. E’ il caso dell’Iti Corni di Modena, il cui collegio dei docenti ha appena decretato la revoca di tre giorni di sospensione delle lezioni che la scuola aveva programmato a cavallo della festa di San Geminiano, il 31 gennaio, e della festa della Repubblica, il 2 giugno. Si tratta di un giorno (sabato 29 gennaio) nel primo caso, e di due giornate (venerdi 3 e sabato 4 giugno) nel secondo caso. Una bella stangata, di cui gli studenti e le famiglie non sono ancora a conoscenza e che sa di punizione, ma che nei fatti corrisponde all’esigenza di salvare la validità dell’anno scolastico: la delibera della giunta Regionale dell’11 maggio 2010 impone alle scuole un minimo di 208 giorni di lezione. Il provveditore agli studi, Gino Malaguti, aveva spiegato che gli istituti dove si è verificato l’interruzione anche violenta del pubblico servizio potrebbero veder persa la validità dell’anno scolastico per via dei giorni d’occupazione a meno di una revoca delle vacanze e dei ponti. “Ora che le lezioni hanno subìto uno stop inaspettato - aveva annunciato - sono a rischio i ponti deliberati dagli istituti cittadini dove gli studenti hanno chiuso gli accessi a scuola e l’anno scolastico stesso e non dipende dal governo centrale, ma si tratta di una delibera decisa dalla nostra Regione”. Malaguti aveva denunciato anche alcune gravi conseguenze dell’interruzione: “Voglio sorvolare su taluni atti di vandalismo che si sono verificati in qualche scuola, come la razzia di monetine presso i distributori - ci aveva spiegato - ma che si impedisca l’ingresso è un atto grave. Ma ci sono ulteriori conseguenze poco simpatiche. Il 30 novembre scadeva il termine dato agli studenti per presentarsi come privatisti agli esami di Stato. Ebbene, alcuni ragazzi che dovevano espletare le pratiche presso gli istituti non lo hanno potuto fare in tempo utile perché gli uffici sono stati chiusi da loro”. La decisione dell’Iti Corni, i cui studenti hanno occupato la succursale di via Leonardo per quattro giorni e la sede centrale per tre giorni, è maturata l’altro pomeriggio nel corso del collegio dei docenti che a maggioranza ha deciso la revoca, giustificata con la necessità di salvare la validità dell’anno scolastico. Una decisione che ora dovrà essere ratificata dal Consiglio d’Istituto, una formalità. Intanto sono diverse le scuole della nostra provincia dove si sta discutendo della stessa questione, che nelle prossime ore dovrà passare al vaglio degli organismi amministrativi competenti. Eviteranno la revoca solo quelle scuole dove sommando ponti, vacanze e occupazione si rimane comunque sopra la soglia dei fatidici 208 giorni di lezione. Gli istituti dove si sono invece svolte autogestioni non rischiano nulla se i docenti hanno firmato il registro e hanno prestato la dovuta vigilanza sugli allievi. |