SCUOLA

Uno stipendio in più ai prof più bravi
Milano sperimenta il progetto Gelmini

Il ministero dell'Istruzione ha scritto al direttore generale Colosio. Dopo le vacanze (e due flop) sarà dato il via al sondaggio per individuare chi è d'accordo all'interno del collegio dei docenti

Franco Vanni la Repubblica 22.12.2010

La Gelmini invita le scuole milanesi a fare da cavie per il “progetto merito”: uno stipendio in più ogni anno agli insegnanti giudicati più meritevoli dai colleghi e dai genitori degli studenti. Il ministero dell’Istruzione ha incluso Milano nella sperimentazione dopo che nelle prime due città scelte, Torino e Napoli, le scuole hanno risposto picche. A decidere se aderire volontariamente all’iniziativa devono infatti essere i collegi dei docenti dei singoli istituti, che però finora hanno opposto in massa un «no grazie». L’altra città scelta in corsa, per tentare di salvare il progetto, è Cagliari.

Un alto funzionario del ministero spiega: «Tentiamo la sperimentazione in Lombardia perché l’ufficio scolastico regionale è “recettivo”». In pratica, la speranza della Gelmini è che il direttore lombardo Giuseppe Colosio (considerato dai sindacati un “fedelissimo” della ministra) riesca nell’opera di moral suasion fra presidi e insegnanti necessaria a evitare il fallimento di questa “rivoluzione del merito” partita con il freno a mano tirato. Da Roma è già partita la lettera a Colosio in cui si comunica che Milano è adesso «città di sperimentazione»: dopo le vacanze comincerà il sondaggio nelle scuole, dalle materne alla superiori, alla ricerca di docenti disposti a essere valutati.

Per Innocente Pessina, preside del liceo classico Berchet, «è sacrosanto che si diano più soldi a chi fa meglio, ma il timore è che fra i docenti ci sia chi legittimamente si opporrà». Giorgio Castellari, a capo dello scientifico Vittorini, è più cauto: «Il merito è una buona cosa dice ma servono garanzie sul meccanismo di valutazione». La sperimentazione prevede che sia dato un mese in più di stipendio (a maggio, a partire dal 2011) ai professori ritenuti meritevoli da una commissione composta dal preside, da due docenti eletti dai colleghi e dal genitore che guida il consiglio di istituto. Il bonus, alla fine, andrebbe in media a un insegnante su cinque. I criteri per assegnare la “quattordicesima” sono vari e un po’ generici: contano il curriculum, l’apprezzamento degli studenti, l’impegno nelle attività extra come i corsi di recupero.

Secondo le speranze della Gelmini, le prime scuole campione sarebbero dovute essere 30 fra Torino e Napoli, da individuare entro fine anno. Ma visto il buco nell’acqua si è posticipata l’adesione al 7 febbraio. A Milano, come altrove, Cgil invita i docenti a non prestarsi: «La distorsione è evidente - dice Pippo Frisone, del sindacato. Dare più soldi a chi piace agli studenti rischia di portare alla captatio benevolentiae. Siamo invece favorevoli alla valutazione delle scuole nel loro complesso». Una parte dei 30 milioni di euro del “progetto merito” andrà infatti agli istituti ritenuti complessivamente migliori da una commissione istituita nella direzione scolastica regionale.