Dietro il no alla
sperimentazione del merito/1

da TuttoscuolaNews N. 468 20.12.2010

Compaiono su diversi siti web elenchi di scuole i cui collegi dei docenti hanno deliberato il rifiuto di aderire alla sperimentazione sul merito. Altri siti riportano fac-simile di delibere per dire no ai progetti di partecipazione ad esperienze sulla premialità di scuole e di insegnanti.

Le delibere vengono soltanto dalle quattro province interessate ai due progetti voluti dal ministro Gelmini (Torino sembra essere la più agguerrita in proposito, con un’ottantina di istituzioni che hanno votato no), ma sembrerebbe che, se il progetto riguardasse tutte le province, la sperimentazione sarebbe oggetto di una specie di referendum con esito non favorevole.

Dai testi di alcune delibere si può rilevare che le motivazioni della decisione di rifiuto sono di diversa natura (scarse risorse, non credibilità della commissione valutativa, rifiuto della selezione, ecc.) e che l’unico elemento implicito che le lega è quello della non condivisione generale.

Come è avvenuto cinque e più anni fa a metà del mandato del ministro Moratti, sembra emergere sempre più tra gli insegnanti un sentimento diffuso di non condivisione che va ben oltre il contenuto delle questioni in campo. Quasi un “no perché no” che sa di pregiudiziale politica (che a volte c’è) ma che si fonda soprattutto sul mancato coinvolgimento.

Condividere vuol dire, prima di tutto, conoscere, partecipare ed essere coinvolti.