44° Rapporto Censis 2010, La Tecnica della Scuola, 3.12.2010 Suole “fai-da-te” con l’aiuto delle famiglie degli studenti (53%). Aiuti anche da privati e fondazioni (36,4%). Abbondano, invece, le lavagne multimediali (Lim) ed in modo uniforme tra Nord e Sud per una media dell’85%. Rallenta la crescita degli alunni stranieri. Le contraddizioni della scuola italiana nell’ultimo rapporto Censis 2010. Questi alcuni dei dati forniti dal “Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2010” del Censis, reso noto il 3 dicembre, che ha operato su un campione di 1.000 istituti scolastici. Se da un lato molte scuole lamentano la mancanza dei fondi per il funzionamento, invitando gli scolari magari a portare la carta igienica da casa, dall’altro il Ministero ha finanziato l’acquisto di lavagne interattive per l’85 per cento delle mille scuole interpellate. A sostenere sempre pił il funzionamento delle scuole sono le famiglie degli studenti. Secondo l’indagine del Censis, il 53% delle scuole statali di ogni ordine e grado ha richiesto quest’anno il contributo. Le somme richieste a livello pre-scolare o di scuola dell’obbligo sono in media di modesta entitą (16,4 euro nella scuola dell’infanzia e 19,8 euro nella scuola secondaria di I grado).
Nelle scuole di II grado, invece, il contributo medio supera gli 80
euro pro-capite, con oscillazioni fino ai 260 euro nei licei. Il 25%
dei dirigenti dichiara di averne dovuto aumentare l’importo rispetto
allo scorso anno. Aderisce alla richiesta l’82,7% dei genitori. Pur se ancora di segno positivo, il tasso di incremento della presenza a scuola di alunni con cittadinanza non italiana manifesta una progressiva decelerazione, attestandosi sul +7% nell’anno scolastico 2009/2010. In termini assoluti, si tratta di un incremento di 44.232 alunni, che portano a un peso percentuale del 7,5% sul totale della popolazione scolastica. In particolare, la presenza di alunni con cittadinanza non italiana supera la quota dell’8% nella scuola dell’infanzia (8,1%), primaria (8,7%) e secondaria di I grado (8,5%), e si mantiene intorno al 5% nella secondaria di II grado (5,3%). |