Stop ai trasferimenti e albi regionali.
Ecco la nuova riforma del Carroccio
di Floriana Rullo,
Affaritaliani.it
7.4.2010
Niente più trasferimenti in caso di assunzione, obbligo di residenza
sul territorio per chi chiede l'iscrizione negli albi regionali per
cinque anni. Senza tralasciare il trasferimento delle funzioni
amministrative alle regioni. E' questa la nuova riforma della scuola
annunciata ad Affaritaliani.it da Paola Goisis, segretaria in
commissione Istruzione alla Camera e onorevole del Carroccio. Senza
contare che solo la scorsa estate la riforma del reclutamento dei
docenti e degli organi collegiali delle scuole era stata affossata
proprio dai leghisti, perchè non era stato inserito un test di
cultura del territorio da far fare ai docenti neo assunti.
GLI ALBI - La Lega vuole gli
albi regionali dei docenti, con l'obbligo di residenza sul
territorio per chi chiede l'iscrizione e l'impegno a non chiedere
trasferimenti, in caso di assunzione (che avviene attraverso una
prova anche questa regionale), per cinque anni. Nei concorsi per i
posti a tempo indeterminato, poi, avranno più punteggio quegli
insegnanti che dimostreranno di aver operato con continuità in una
data regione per almeno tre anni. Forte del risultato ottenuto alle
ultime consultazioni elettorali, il Carroccio riparte dalla difesa
del territorio e dei posti di lavoro. Per mettere un freno alla
trasmigrazione di prof da regione a regione (soprattutto dal Sud al
Nord, con conseguenti perdite di posto per i 'locali'), la deputata
Paola Goisis, segretaria in commissione Istruzione alla Camera, ha
presentato una proposta di legge che affida alle Regioni tutta la
partita del reclutamento degli insegnanti, ma, più in generale,
tutta la gestione del personale scolastico, dai professori, passando
per Ata e presidi. "Basta con l'equazione docente uguale personale
statale", si legge nell'introduzione alla proposta Goisis che sta
sollecitando l'attenzione di altri colleghi della Lega e che preme
l'acceleratore sull'applicazione dell'articolo V della Costituzione.
"Abbiamo presentato una proposta di legge- spiega Paola Goisis ad
Affaritaliani - che prevede nuove norme per il trasferimento delle
funzioni amministrative centrali e periferiche alle Regioni, oltre
al reclutamento, l'organizzazione e l'inquadramento del personale
scolastico nei ruoli regionali e l'attivazione di autonomi livelli
di contrattazione collettiva integrativa regionale. Insomma questo è
il nostro federalismo scolastico".
IL PERSONALE SCOLASTICO -
Secondo la proposta di legge la gestione del personale scolastico
(dal reclutamento al trattamento economico) passi in mano alle
Regioni. Lo Stato girerà le somme necessarie direttamente alle
realtà territoriali quindi. Appositi uffici regionali sostituiranno
quelli attuali dell'amministrazione scolastica, gli Uffici
scolastici regionali e provinciali. Le scuole dovranno comunicare
alle Regioni quanti posti vacanti hanno a tempo indeterminato e
determinato, dati che serviranno per il reclutamento.
E come si farà per essere assunti? Semplice. I docenti, dovranno
iscriversi in appositi albi regionali distinti per ordine di scuola.
Per accedere serviranno la laurea magistrale e l'abilitazione
all'insegnamento. Ma anche la residenza in uno dei comuni della
Regione. Un modo per scoraggiare gli spostamenti continui da un
territorio all'altro. L'albo conterrà i dati dei docenti, il voto
ottenuto al test di ingresso (una prova che riguarderà anche, tra
l'altro, il Titolo V della Costituzione e le nuove autonomie
regionali), la residenza. Ma soprattutto ci si potrà iscrivere ad un
solo albo.
I CONCORSI - Quanto ai concorsi, si svolgeranno su base
regionale ogni tre anni, tenuto conto dei posti liberi. Nella
valutazione dei titoli la commissione terrà conto anche del servizio
prestato "con continuità per periodi non inferiori a tre anni nelle
scuole operanti sul territorio regionale". Chi risiede sul
territorio sarà avvantaggiato. I vincitori di concorso non potranno
spostarsi in altre regioni per cinque anni e, per tutta la durata
dell'incarico, non potranno cambiare residenza. Un modo per
scoraggiare i pendolari del Sud. Anche per i presidi è previsto un
albo regionale. Quanto alla contrattazione, le Regioni potranno
attivare "autonomi livelli di contrattazione collettiva integrativa
regionale".
I NUOVI ORGANI COLLEGIALI DELLE SCUOLE
- Con la proposta Goisis cambia anche la governance delle scuole che
va riformata dagli anni Settanta. Gli organi diventano: Consiglio
dell'istituzione, collegio dei docenti, dirigente scolastico. Le
scuole saranno dotate di autonomia statutaria, avranno una carta dei
servizi a garanzia degli utenti e dovranno raccordarsi con il
territorio.
Le scuole saranno finanziate dalle Regioni. Ma i contributi potranno
arrivare anche dalle famiglie, da enti pubblici, privati e soggetti
esterni. Le scuole avranno autonomia finanziaria.
Quanto ai curricula, anche qui si sente l'impronta Lega: "le
istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado utilizzano una parte
del curricolo obbligatorio per la costruzione di percorsi
interdisciplinari dedicati alla conoscenza del territorio di
appartenenza, dal punto di vista storico, culturale, ambientale,
urbanistico, economico, sportivo".