La Gelmini accoglie la proposta della Lega: da Mariangela Bastico, 20.4.2010 Si tratta di uno dei tanti annunci che il Ministro Gelmini proclama per fare parlare di sé e per distrarre dai grandi problemi che gravano sulla scuola, da ultimo quello del taglio di 25.600 docenti. Auspico che si tratti di uno dei tanti annunci poi ritirati e mai attuati. La proposta è comunque grave: il criterio della residenza non può costituire elemento di premialità, né, tantomeno, essere un vincolo esclusivo. Così, in modo chiaro, si è pronunciato il Consiglio di Stato a seguito dei ricorsi di molti docenti posti in fondo alle graduatorie in quanto provenienti da altra provincia. A mio avviso questa norma presenta anche elementi chiari di incostituzionalità. Non vedo, infatti, come un concorso pubblico in ambito statale e anche in ambito locale possa essere precluso a causa della residenza. Mi sembra, quindi, una scelta sbagliata, ideologica ed impraticabile, ammantata da alcuni principi condivisibili, quali la stabilità degli insegnanti e la continuità didattica. Per ottenere questi risultati esistono modalità assai efficaci, che nulla hanno a che vedere con la residenza, prime fra tutte quella di stabilizzare il personale docente e quella, che può essere valutata, di porre dei limiti temporali alle eventuali richieste di trasferimenti e di assegnazioni provvisorie. Questa scelta annunciata dalla Gelmini non ha nulla a che vedere con una riorganizzazione su base regionale del sistema scolastico. |