Il ritorno di vecchi fantasmi

Questa non è una scuola per neri

Mississippi, il governo federale ha scoperto che gli istituti migliori
sono riservati ai bambini bianchi

Maurizio Molinari La Stampa, 15.4.2010

Nell’America di Barack Obama c’è ancora almeno una città dove bianchi e neri non studiano assieme. Nelle scuole elementari e medie di Tylertown gli alunni bianchi sono infatti separati da quelli neri e per il Dipartimento di Giustizia si tratta di «segregazione» ovvero di una lampante violazione della sentenza della Corte Suprema «Brown contro Board of Education» che 55 anni fa sancì l’illegittimità delle discriminazioni razziali nel sistema educativo, il primo passo verso la fine della segregazione dei neri negli Stati del Sud.

A scoprire quanto avviene da diversi anni a Tylertown, in piccolo centro del Mississippi nel profondo Sud degli Stati Uniti, è stato il giudice federale Thomas Lee portando a termine un’indagine partita dalle testimonianze di alcune famiglie locali. Ciò che ha appurato riporta gli Stati Uniti indietro nella Storia di oltre mezzo secolo, alla stagione di violenze e razzismo che innescò le proteste del movimento guidato da Martin Luther King, che tra gli anni Cinquanta e Sessanta riuscì a ottenere importantissime vittorie contro il razzismo.

Al centro di tutto vi sono le autorità scolastiche di Tylertown che ogni anno spostano verso un centro scolastico al di fuori della città circa 300 alunni. Il problema nasce dal fatto che quasi tutti e 300 sono, ogni dodici mesi, bianchi mentre i coetanei afroamericani vengono indirizzati nelle scuole elementari e medie che si trovano dentro il perimetro urbano.

Il risultato di questo modo di operare è che l’elegante centro scolastico «Salem Attendance», situato nei sobborghi dove vivono le famiglie più benestanti, è frequentato per la quasi totalità da bianchi mentre in centro città le scuole pubbliche sono popolate soprattutto da afroamericani. Un supplemento di accertamenti, condotti anche dal Dipartimento di Giustizia, ha portato inoltre a scoprire che anche all’interno delle scuole viene messa in atto un’ulteriore segregazione, poiché quei pochi alunni neri che, in una maniera o nell’altra, sono arrivati nelle aule del «Salem Attendance Center» studiano di fatto isolati da tutti gli altri.

Lo scorso settembre il Dipartimento di Giustizia aveva compiuto i primi passi formali verso le autorità scolastiche della contea di Walthall - responsabile di Tylertown - chiedendo una immediata revisione della pratica seguita ma la risposta fu di «non proporre soluzioni alternative suggerendo invece ulteriori trattative per risolvere le incomprensioni», come si legge in un comunicato del dicastero di Washington. È stato allora che il governo federale ha iniziato a supporre l’esistenza di dolo da parte del consiglio scolastico di Walthall e l’ultimo supplemento di indagini si è concluso con la scelta di sfidare legalmente la «discriminazione messa in atto».

«Oltre 55 anni dopo la sentenza della Corte Suprema che pose fine alle segregazione nelle scuole - afferma Thomas Perez, assistente procuratore generale della direzione Diritti Umani del Dipartimento di Giustizia - è inaccettabile che un distretto scolastico adotti decisioni che incoraggiano o tollerano discriminazione nelle scuole pubbliche». Da qui l’annuncio di «imminenti misure per imporre al distretto scolastico di sottomettersi agli ordini federali contro la segregazione eliminando le norme che continuano a separare i neri dai bianchi».

In concreto ciò significa che i responsabili del consiglio scolastico incriminato dovranno rispondere in tribunale di aver infranto la legge federale, con la conseguente possibilità di incorrere in pesanti sanzioni. Il primo degli imputati è Danny McCallum, titolare dell’Educazione nella contea di Walthall, che ha scelto per ora di non rendersi reperibile. A complicare la sua situazione legale vi sono le ulteriori scoperte che gli investigatori federali stanno facendo: nel 2007 vennero creati percorsi alternativi per i bus scolastici con a bordo alunni bianchi e neri mentre negli anni Ottanta furono spesi ingenti fondi pubblici per pianificare la separazione del distretto scolastico in una zona per neri e una per bianchi.