Scuola

Sentenza Consiglio Stato disabili,
studenti sconcertati

Gli assegnano meno ore perché considerati un problema che costa

  ApCOM, 27.4.2010

Roma, 27 apr. (Apcom) - Non piace agli studenti italiani la decisione del Consiglio di Stato di accordare agli iscritti disabili il diritto all'insegnante di sostegno ma non per tutto l'orario scolastico: "così non si fa altro che rendere legali situazioni che si presentano ormai da anni nelle nostre scuole", dichiara polemicamente ad Apcom Sofia Sabatino, portavoce nazionale Rete degli studenti. Secondo la rappresentante dell'associazione di studenti medi, ormai gli alunni disabili rappresentano, piuttosto che "una risorsa, un problema enorme per le nostre scuole, prima di tutto perchè costano". Anche perché "la maggior parte degli edifici scolastici italiani - aggiunge - sono in condizioni fatiscenti, assolutamente inadatti per accogliere gli studenti disabili", e adeguarli alle esigenze dei portatori di handicap spesso costituisce un impegno economico non indifferente: "pochissime - sostiene Sabatino - sono le scuole che hanno strutture adatte per accoglierli, e quelle poche diventano scuole ghetto, in cui i disabili sono costretti ad andare non perchè hanno scelto quel percorso di studi, ma perchè sono costretti a farlo. Ad aggravare la situazione, "in maniera irrisolvibile", vi sono poi "i tagli che questo governo - sottolinea la portavoce - sta attuando in maniera trasversale al sistema scolastico italiano, che comportano in primis una riduzione mai vista dell'organico: un governo che sta mandando a casa migliaia di insegnanti, fra cui tantissimi insegnanti di sostegno, portando le scuole al collasso".

I sindacati, e le stesse associazioni che tutelano studenti e genitori, ricevono ormai con costanza segnalazioni di studenti a chi gli istituti chiedono contributi di ogni genere: annuale, per i corsi di recupero, di lingue o per i laboratori. "In una situazione complessiva di questo tipo - sostiene Sabatino - gli studenti disabili e le famiglie degli studenti disabili sono totalmente abbandonati a se stessi, ritrovandosi in situazioni sconcertanti: ci sono sempre più studenti disabili per classe, sempre meno insegnanti di sostegno". "Anche noi - continua - abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di studenti disabili a cui è stata negata l'iscrizione a scuola, giustificata dal fatto che vi erano già troppi disabili per classe e che non potevano essere assunti altri insegnanti di sostegno, per mancanza di fondi".

Dello stesso parere è il coordinatore dell'Unione degli Studenti di Roma, Stefano Vitale, le responsabilità della decisione presa dal Consiglio di Stato sono da addebitarsi alle decisioni prese in sede politica: "compito del diritto - dice Vitale ad Apcom - e di chi lo applica non può essere solo quello di mera presa d'atto dell'esistente, ma occorre un continuo e costante sforzo di cambiamento dell'esistente". "Per questo - continua il rappresentante Uds - riteniamo che la sentenza in questione non vada nella direzione giusta anche se la causa primaria di queste decisioni va ricercata nella politica. I gravi e pesanti tagli alla scuola, infatti, incidono gravemente anche sul diritto allo studio dei giovani disabili, intaccando un settore in cui l'Italia - conclude Vitale - era di esempio in Europa per qualità dell'integrazione".