LA POLEMICA

"Non ho soldi, li boccio tutti?"
Un preside scatena la protesta

La lettera del dirigente di un liceo romano alla Gelmini: "Niente fondi per i corsi di recupero". Esplode un problema causato dai tagli e che sta mettendo in crisi moltissime scuole. Nel 2008 vennero stanziati 95 milioni per 735mila studenti

Salvo Intravaia, la Repubblica 29.4.2010

Sei politico a tutti gli studenti per mancanza di fondi per i corsi di recupero. O tutti bocciati. Il preside del liceo scientifico Keplero di Roma scrive una lettera aperta al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, prospettando queste due ipotesi. Un modo per scatenare una protesta e far emergere il disagio comune a moltissime scuole dopo i tagli della Gelmini. Ma ce ne sarebbe una terza, che il dirigente scolastico esclude: fare pagare alle famiglie i corsi estivi. Come accadrà a all'istituto Fermi di Verona che farà pagare 100 euro per ogni corso di recupero di 15 ore.

 

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"La rigorosità di preparazione scolastica complessiva richiesta dalle nuove norme cozza fragorosamente - scrive il preside Antonio Panaccione - con la drammatica realtà di scuole senza soldi e sostegno per sopravvivere. A giugno prossimo - prosegue nella missiva inviata all'inquilino di viale Trastevere - saremo obbligati ad applicare, completamente disarmati, le nuove disposizioni del Governo in merito alla valutazione finale e all'ammissione delle classi quinte agli esami di Stato 2009/10".

Nel 2008 per i corsi di recupero furono stanziati 95 milioni, che nel 2007 - quando l'allora ministro Fioroni ripristinò le "rimandature" a settembre - ammontavano a 210 milioni. Ora, con un unico finanziamento complessivo per diverse attività i fondi sono drasticamente calati e le scuole non sanno che pesci prendere. Negli ultimi due anni la quota di ragazzi "rimandati" a settembre in una o più discipline è stata vicina al 29 per cento, pari a circa 735 mila studenti alle prese con le lezioni estive.

"Per fare i corsi integrativi di recupero, tanto necessari per i più deboli e svantaggiati - spiega il preside -, ci vorrebbero almeno quei finanziamenti certi, tempestivi e mirati dello Stato previsti dal decreto ministeriale n. 80 del 3 ottobre 2007 (art. 10 sul capitolo 1287) già elargiti nel 2008 e 2009, ora invece eliminati o peggio girati alle scuole private".