La proposta arriva il capogruppo del Carroccio
al "Pirellone", Davide Boni
"Precedenza agli insegnanti lombardi"
Previsto l'obbligo di residenza sul territorio
Salvo Intravaia, la Repubblica 8.4.2010 MILANO - Dopo quella del Friuli arriva la richiesta di graduatorie regionali, per gli insegnanti, anche in Lombardia. E' sempre la Lega Nord a chiederlo. "Pieni poteri alle regioni per dare la precedenza agli insegnanti lombardi", dice il capo delegazione del Carroccio nella giunta regionale lombarda, Davide Boni. La scorsa estate, la Lega presentò un disegno di legge a livello nazionale sull'introduzione degli albi regionali per il personale scolastico. "La piena attuazione del federalismo - prosegue Boni - si traduce nell'autonomia concessa alle regioni nelle diverse materie previste dalla stessa riforma federale e dalle modifiche introdotte al titolo V della Costituzione". Sembra proprio questo uno dei nuovi temi politici sui quali, dopo la vittoria alle ultime elezioni regionali, il partito di Bossi ha deciso di scommettere. "Il fatto quindi di prevedere l'introduzione degli albi regionali in materia scolastica, va nella direzione di garantire maggiori competenze alle nostre regioni, cambiando un sistema assistenzialista che di fatto ha sempre visto la scuola come un vero e proprio parcheggio pubblico. L'obbligo di residenza sul territorio in cui si insegna - precisa Boni - così come punteggi più alti per i nostri insegnanti ai concorsi pubblici, garantiscono anche agli studenti di non avere più cattedre vuote a pochi mesi dall'inizio dell'anno scolastico, causate da una vera e propria 'migrazionè degli insegnanti che, dopo essere stati nomati, chiedono il trasferimento nella propria terra d'origine". Circostanza smentita, comunque, da una ricerca della Fondazione Agnelli di Torino. La Lombardia, secondo recenti stime ministeriali, è la regione del Nord col maggior numero di insegnanti di ruolo nati in regioni meridionali: il 31 per cento del totale. Un altro 9 per cento proviene dalle regioni dell'Italia centrale. Ma ogni anno viene presa d'assalto anche dai precari, in cerca di un incarico per tutto l'anno. L'obbligo di residenza nella regione, in tempi di magra e di crisi del lavoro, libererebbe un notevole numero di posti quindi a favore dei precari locali. Ad anticipare la mossa della Lega lombarda, la scorsa settimana, è stato il Friuli Venezia Giulia. Il Consiglio regionale il primo aprile ha approvato una mozione, presentata dai consiglieri della Lega Nord, che impegna la giunta e l'assessore competente "ad attivarsi presso il Parlamento e il Governo nazionale affinché le graduatorie per l'accesso al ruolo degli insegnanti siano stilate su base regionale". A favore della mozione friulana si è schierata la maggioranza di centrodestra, con il voto contrario dell'opposizione. Di due emendamenti presentati dal Carroccio, uno è stato approvato, l'altro respinto. Il primo chiedeva che "in futuro non si verifichino più situazioni che pregiudichino gli insegnanti presenti da anni nelle graduatorie della regione anche nell'ottica della salvaguardia della continuità didattica". E' stato invece bocciato il dispositivo che sollecitava la "revisione del sistema dei punteggi per la formazione delle graduatorie affinché non si basi solo sui titoli, ma valorizzi anche la residenza sul territorio regionale e la conoscenza della cultura locale". E le pressanti richieste da parte del carroccio cominciano a fare breccia anche sugli esponenti politici nazionali. Valentina Aprea (Pdl), presidente della commissione Cultura alla Camera e prima firmataria del disegno di legge sulla revisione dello stato giuridico dei docenti italiani, ha ribadito la necessità di istituire degli albi regionali per la gestione degli insegnanti da formare, selezionati attraverso concorsi nazionali. "Come si fa - ha detto la Aprea durante un convegno internazionale alla Luiss di Roma - a resistere alla gestione regionalista, ancorché con abilitazioni di carattere nazionale, di fronte a certe varianze di risultato scolastico presenti a livello non di Nord e Sud ma addirittura di istituti vicini". Aprea ha anche specificato che il suo disegno di legge intende rivedere la "carriera dei docenti attraverso l'instaurazione di albi regionali ed un reclutamento regionale sussidiario". Nessun riferimento è stato invece fatto nei confronti del progetto di legge presentato dalla Lega Nord, attraverso l'onorevole Paola Goisis, che intende contrapporsi proprio al ddl Aprea. |