Se i nomi delle vie li sceglie il Comune
perché quelli delle scuole no?

da Tuttoscuola, 7.4.2010

Da sempre sono le istituzioni scolastiche a decidere autonomamente l'eventuale intitolazione delle scuole da loro dipendenti, seguendo, comunque, alcune regole.

La decisione spetta al consiglio di istituto (su eventuale proposta e parere del collegio dei docenti), dopo avere ricevuto il parere del Prefetto e della Giunta comunale e, comunque, deliberando anche sul parere difforme di questi ultimi.

La persona a cui si vuole intitolare la scuola deve, di norma, essere defunta da almeno un decennio; in caso diverso occorre il benestare della Prefettura.

Non è d'accordo sulla competenza delle scuole per l'intitolazione degli edifici scolastici il senatore leghista Gianpaolo Vallardi, con un passato di sindaco in alcuni comuni della Marca trevigiana.

A suo parere, come riferisce il Corriere della Sera, i nomi delle scuole devono contribuire "alla ricomposizione culturale e storico-geografica delle comunità locali" e, quindi, spetta ai rappresentanti delle Comunità locali decidere. Il senatore del Carroccio ha presentato una proposta di legge in base alla quale la competenza per l'intitolazione degli edifici scolastici, come oggi avviene per le vie e le strade, dovrebbe essere assegnata al Comune.

I parlamentari cofirmatari della proposta sostengono che su questa materia esiste un vero e proprio "buco normativo", che deve essere colmato riconoscendo tale primaria competenza agli Enti che rappresentano i cittadini sul territorio.

Si può essere d'accordo sulla competenza da assegnare ai Comuni, purché, trattandosi di scuole, il tutto non si riduca a localismo culturale. Che ne sarebbe, in questo caso, della intitolazione di scuole a Don Milani, ad Anna Frank, ad Einstein oppure ad Aldo Moro?