La Lega "educa" gli immigrati: di Elisa Di Benedetto l'Unità, 2.4.2010 L’integrazione passa attraverso il dialetto? Lo sostiene la Lega a a Belluno, dove la storia, la cultura e la lingua locale entrano nei programmi di formazione propedeutica all’integrazione sociale e lavorativa degli immigrati regolari. In seguito all’accordo di programma con la Regione Veneto approvato dalla giunta provinciale, accanto ai corsi di lingua, cultura e storia italiana e di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, verranno attivati corsi specifici per la conoscenza del territorio e del dialetto bellunese. «Il progetto, che non è discriminante, nasce da istanze raccolte sul territorio, dagli imprenditori e dai lavoratori stessi» - sostiene l’assessore provinciale alle politiche del lavoro e alla formazione Stefano De Gan (Lega Nord). Il progetto interesserà particolari settori, come quello dell’edilizia e dell’assistenza sanitaria pubblica e privata, “che vedono la coesistenza sui posti di lavoro di italiani e stranieri e grosse difficoltà legate alla lingua”. A costituire una barriera linguistica sarebbero soprattutto nomi di attrezzi e strumenti di lavoro, ma anche richieste e indicazioni in dialetto che gli immigrati non sono in grado di comprendere.
I corsi,
rivolti a persone già inserite nel mondo del lavoro,
verranno organizzati e tenuti dagli enti di formazione di
Assindustria e dell’Unione artigiani nell’ambito di un progetto dal
costo complessivo 40mila Euro, 32mila da fondi regionali e 9mila
dalla Provincia. Soldi che potevano essere impiegati diversamente,
secondo alcuni immigrati che vivono nel bellunese, i quali hanno
opinioni diverse e a volte contrastanti, legate all’esperienza
personale, all’età, alla professione. «Gli immigrati si spostano a
seconda dell’andamento dell’economia. Oggi lavorano qui, ma non è
detto che domani rimangano a Belluno» - commenta Sherif Eissa, di
origini egiziane, che oggi è cittadino italiano. Sottolineando
l’importanza di coinvolgere le associazioni di immigrati presenti
sul territorio negli interventi volti a favorire l’integrazione,
esprime anche la sua opinione di cittadino italiano: «le risorse
vanno impiegate nel modo giusto, con iniziative efficaci, che
aiutino concretamente l’integrazione». |