La riforma rebus sulla qualifica dopo tre anni ai professionali.

Scuola, tagli ai prof iscrizioni con riserva

Ticozzi: i problemi sono programmi e docenti
Palumbo: riduzioni solo nelle materie con più ore

Alice D’Este e Maria Paola Scaramuzza, Il Corriere del Veneto 6.4.2010

VENEZIA — Nuovi nomi, indirizzi incerti, programmi ancora da stabilire, eppure i quattordicenni veneziani hanno fatto la loro scelta. Si sono chiuse ufficialmente le iscrizioni alle nuove scuole superiori che dall’anno prossimo partiranno sotto il segno del rinnovamento dell’ultima riforma Gelmini. Iscrizioni «con riserva» per i ragazzi dei professionali che ancora devono capire le effettive ripercussioni della riforma. Se prima infatti la qualifica era possibile dopo tre anni solo nei centri di formazione professionale, adesso pare si possa ottenere anche frequentando gli istituti professionali.

Ma la certezza ancora non c’è. Sono le stesse scuole a confermarlo: «Tutto fa intendere che anche gli istituti possano rilasciare questa qualifica, però alla conferma manca il parere politico della Conferenza Stato-Regioni: il problema è che ormai la scadenza delle iscrizioni è passata — spiega Barbara Bertin, dirigente dell’istituto della Gazzera Luzzatti- Gramsci — Una situazione che ci ha spinti ad aggiungere una casella sui moduli relativa all’iscrizione "con riserva", soprattutto per gli indirizzi dell’Edison- Volta nell’ambito dell’industria e dell’artigianato».

E se per la maggioranza degli altri istituti a cambiare saranno solo i nomi, sono gli insegnanti e i dirigenti scolastici a mostrarsi più preoccupati. «Il problema principale per noi ora sono i programmi e l’individuazione dei docenti — afferma il preside dello Zuccante di Mestre Domenico Ticozzi— ancora non sono state individuate le classi di concorso, né i programmi adeguati per la nuova distribuzione delle materie e dell’orario scolastico».

L’orario infatti sarà nuovo a tutti gli effetti, a giudicare anche dai conteggi che prevedono un passaggio da 36 a 32 ore per gli istituti tecnici con un conseguente taglio dell’organico. «I tagli saranno gestiti con il sistema informatico del ministero che farà direttamente le operazioni, non ci sarà perciò alcun problema di gestione per le singole scuole—spiega il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo —. Le riduzioni interverranno nelle materie con quadro orario superiore alle 99 ore annuali, quindi in pratica le materie con tre o più ore settimanali».

Italiano e le materie di indirizzo «rifilate» per le future seconde, terze e quarte degli istituti tecnici in cui il trend delle iscrizioni sembra essere in calo ormai da qualche anno. «Si iscrivono tutti ai licei snobbando gli istituti tecnici», dice Marisa Sartori, professoressa di Economia aziendale dell’ITC Sarpi di Venezia.