Nel 2009 gite scolastiche in calo Tra le cause i professori malpagati, la crescita dei costi e i rischi di incidenti Flavia Amabile La Stampa, 26.4.2010
ROMA I dati numerici sono stati messi in evidenza dall’ultima indagine del Centro studi turistici di Firenze, che ha rilevato come nell’a.s. 2008/2009 la nostra scuola ha fatto registrare una riduzione complessiva dei pernottamenti degli studenti impegnati nel turismo scolastico pari al 17,3% in Italia e al 12,5% all’estero. Si tratta di una regressione evidente che ha riportato gli spostamenti studenteschi a quelli prodotti all’inizio del decennio. In tutto gli allievi partecipanti alle gite e alle visite culturali sono stati circa 3,6 milioni: di questi 2,8 milioni hanno visitato una o più località del nostro paese, mentre circa 800mila hanno preferito uno o più luoghi (in prevalenza artistici) d’oltre confine. Nel 2008/2009 il fatturato complessivo ha superato i 650 milioni di euro: confermando la riduzione del movimento del 12,7% rispetto all’anno scolastico precedente. Il decremento di partenze ha penalizzato maggiormente le mete italiane (-14,9%), per le quali sono stati spesi 391 milioni di euro, e meno quelle all’estero (-9,2%), per le quali da studenti e famiglie sono stati versati 260 milioni. Il Centro studi turistici ha collegato la regressione anche all’incremento dei prezzi richiesti dalle agenzie di viaggio. «La spesa media per i viaggi di istruzione in Italia - hanno scritto i ricercatori toscani - è salita del 6,9% nel 2007/2008 e del 5,7% nel 2008/2009, passando dai 121,1 euro del 2005/2006 ai 136,9 euro del 2008/2009. In aumento anche la spesa media per i viaggi all’estero (+6% nel 2007/2008 e +5,2% nel 2008/2009), passando dai 305,1 euro del 2005/2006 ai 340 euro del 2008/2009». Tra le cause del declino di viaggi organizzati delle scuole italiane non è però da trascurare la soppressione delle indennità di “missione” per le gite in Italia, avvenuta nel 2007. Che sommata alla sempre più scarsa consistenza dei fondi d’istituto scolastico (tagliati pesantemente dal governo in carica nell’ultimo biennio), ha costretto molti presidi ad assegnare agli accompagnatori alle gite scolastiche poco più del rimborso spese. Nei migliori dei casi ai docenti è stata assegnata una diaria giornaliera inferiore ai dieci euro oppure un forfait complessivo concordato con le Rsu nell’ambito delle attività extra-didattiche: una gratificazione minima che, sommata anche all’esuberanza crescente delle nuove generazioni, ha indotto diversi insegnanti a rinunciare. Poche novità, invece, sulle località prescelte: in Italia continuano ad avere maggiore attrazione le città d’arte, su tutte Roma, Firenze, Venezia e Napoli che hanno assorbito 21,8% dei pernottamenti complessivi. A livello regionale «la più importante quota di mercato - spiega il centro studi - risulta distribuita tra la Toscana (18,3%), il Lazio (11%), l’Emilia Romagna (10,3%) e il Veneto (7,9%): queste regioni dovrebbero ospitare circa il 48% dei flussi. Un buon posizionamento sul mercato è stato rilevato anche per la Lombardia, la Campania, la Sicilia e l’Umbria». Per quanto riguarda l’estero, il paese più gettonato rimane la Francia, visitato da quasi uno studente su quattro (22,4% di preferenze complessive). Piace molto anche la Spagna, dove si reca il 18,5% di allievi italiani. |