Edilizia istituti, di A.G. La Tecnica della Scuola, 30.4.2010 Via libera dalla Conferenza Unificata, Stato-Regioni, dopo il sì tra il ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, e il sottosegretario alle Infrastrutture, Mario Mantovani: una vera a propria boccata d’ossigeno per tutte quelle realtà dove urgono interventi di assistenza e manutenzione. Sull’anagrafe dell’edilizia scolastica invece nessuna novità Il sospirato via libera è arrivato: il 29 aprile la Conferenza Unificata, Stato-Regioni, ha concesso l’attuazione del piano, da 350 milioni di euro, per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. L’accordo è giunto all’indomani dell’intesa politica sottoscritta il giorno prima al ministero degli Affari regionali tra il ministro, Raffaele Fitto, e il sottosegretario alle Infrastrutture, Mario Mantovani. Si tratta di una cifra che, suddivisa tra le varie Regioni italiane, sebbene superiore agli ultimi stanziamenti, rischia infatti, ancora una volta, di disperdersi tra le tante emergenze. E diventare così poco incisiva nel mutare l’attuale quadro di modesta sicurezza in cui versano i troppi edifici scolastici. Allo stesso tempo, però, una volta sottoposta al Cipe (Gelmini ha promesso che sarà fatto “nel più breve tempo possibile”') potrebbe anche trasformarsi in una importante boccata d’ossigeno per tutte quelle realtà dove urgono interventi di assistenza e manutenzione. Come anche auspicato alcuni giorni fa dall’Associazione nazionale comuni italiani, che rivendicava la stanziamento per il completamento di molte opere non concluse ed per rimettere in sicurezza diversi istituti messi a dura prova dal tempo ed in certi casi da fenomeni imprevedibili come gli eventi sismici. Non a caso Daniela Ruffino, delegata Anci scuola e formazione, al termine dell’accordo, raggiunto a Roma, ha parlato di "piena soddisfazione" e di "una nostra vittoria". Soddisfatto dell’accordo raggiunto anche il ministro Gelmini, che ha subito promesso anche di avviare “i lavori di ristrutturazione degli edifici, sulla base delle indicazioni fornite dall’anagrafe dell’edilizia scolastica. Grazie all’impegno del ministero delle Infrastrutture, delle regioni e degli enti locali – ha aggiunto - sono stati stanziati 100 milioni in più rispetto ai fondi complessivamente investiti negli ultimi tre anni. Il prossimo obiettivo è completare il monitoraggio degli edifici, in vista del successivo stanziamento di 420 milioni di euro”. Più critico il giudizio di Adriana Bizzarri, coordinatrice Scuola di Cittadinanzattiva, che nella stessa giornata ha presentato il IV Premio Scafidi per la sicurezza nelle scuole: quello raggiunto in sede Conferenza Stato-regioni è “un risultato che attendevamo da tempo e ci auguriamo – ha detto Bizzarri - che si arrivi in tempi più rapidi allo sblocco della seconda tranche di circa 400 milioni. Siamo, invece, ancora senza risposte certe ed esaustive sulla anagrafe dell’edilizia scolastica che rappresenta il principale strumento per stabilire le priorità di intervento”. In effetti quella dell’anagrafe degli edifici italiani sembra una vera e propria “tela di Pelenope”: la sua realizzazione, prevista anche dalla Legge 23/1996, consegnerebbe finalmente un quadro chiaro e definito ad una realtà, la condizione dei nostri oltre 40.000 edifici scolastici, che troppo spesso le istituzioni locali e nazionali ignorano.. |