Scuola e bilanci in rosso
C'è il «cacciatore di soldi»

L’iniziativa, dal prossimo anno, al tecnico Rossi
Il preside: «Dovrà cercare bandi e finanziamenti»

Elfrida Ragazzo, Il Corriere del Veneto 13.4.2010

VICENZA - Contro il bilancio in rosso, le difficoltà a chiamare supplenti e a proporre attività che richiedono sforzi economici spunta il «cacciatore di bandi». Una figura, ancora da individuare con precisione, concentrata nel trovare le più varie opportunità di finanziamento per le scuole di oggi che hanno qualche problema (a volte grosso) a rimediare soldi. A Vicenza l’idea è venuta al preside dell’istituto tecnico Rossi Gianni Zen che si dice pronto a studiare il piano. «Sto pensando - dice - di istituire, magari già dal prossimo settembre, una figura specializzata nei bandi e nelle opportunità di finanziamento per le scuole ». Trovare, insomma, un dipendente della scuola di via Legione Gallieno disposto a buttarsi a capofitto nella ricerca in internet e nelle varie pubblicazioni, uno con l’orecchio attento ad ogni singolo ente che voglia investire sullo studio. «Non è mica un’impresa facile », sottolinea il preside.

Ma chi non naviga bene dal punto di vista finanziario deve ricorrere alla fantasia. «Lo stato - afferma Zen - ci ha dato "zero" per il funzionamento. Il Rossi avanza più di centomila euro (accumulati in più anni) e saranno sempre meno i soldi che, a cascata, andranno alle scuole. Ecco perché dobbiamo aderire a tutti i bandi possibili ». Da qui la volontà di andare a cercare nuove opportunità. Il problema della mancanza di fondi, però, non riguarda solo il tecnico Rossi. Il «buco» sembra, infatti, una questione generale. «Nelle scuole - afferma Tina Cupani, segretaria provinciale della Cisl scuola - si va da 60mila fino a picchi di 120 mila euro di disavanzo. Ad essere colpiti sono soprattutto gli istituti comprensivi (che comprendono scuole dell’infanzia, elementari e medie) e le direzioni didattiche. Le supplenze si anticipano con la cassa e non c’è copertura, visto che avanzano soldi dal ministero da dicembre 2008».

All’istituto di istruzione superiore Da Schio di Vicenza da qualche anno hanno tamponato il problema supplenze con la "banca delle ore": «Data la situazione difficile - dichiara il preside Enrico Dalle Femmine - i docenti che chiedono permessi contrattualizzati devono dare ore a debito, così riusciamo a far fronte alle supplenze ». Al Da Schio l’emergenza sono i prossimi corsi di recupero estivi. «Siamo particolarmente preoccupati - osserva il dirigente scolastico - in parte faremo con la peer education (compagni che eccellono in alcune materie aiutano chi ha bisogno) ma per il resto dovremmo ridurre fortemente le ore. In generale, ci mancano circa 30 mila euro per il funzionamento e l’anno prossimo probabilmente dovremmo alzare la quota del contributo che danno i genitori: da 70 a 85 euro ». Anche al liceo scientifico Quadri, nel capoluogo, si fa sentire lo stesso problema: supplenze e corsi di recupero. «Abbiamo un passivo di circa 40 - 50 mila euro», commenta il preside Edoardo Adorno. Intanto, in molti si chiedono come fare per superare la mancanza di fondi. «Abbiamo segreterie che ci telefonano - fa sapere Doriano Zordan, segretario vicentino del sindacato Snals - e ci dicono che non hanno soldi per le supplenze».