Brunetta: assurda
la regionalizzazione degli insegnanti
Ma giusto che la residenza sia vicina alle scuole

da Tuttoscuola, 26.4.2010

"Avete letto tutti male. Sarebbe incostituzionale dire che un lombardo deve insegnare ai lombardi. E' totalmente assurdo; altra cosa è richiedere la residenza" vicina alla scuola tale da consentire agli insegnanti di raggiungere il luogo "senza troppi problemi e assicurare la continuità didattica" che, "altrimenti, va a farsi benedire tra assenze, malattie e partenze".

Così il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, è tornato sulla possibilità di reclutare professori su base regionale, spiegando che la proposta di cui ha parlato nei giorni scorsi il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è stata oggetto di "disinformazione".

Ospite del programma domenicale su Rtl, Brunetta ha infatti affermato che "in Italia non esiste la regionalizzazione per cui i calabresi insegnano ai calabresi, i veneti ai veneti. Questa è una stupidaggine; è una cattiva interpretazione di quello che ha detto Formigoni o della norma, che non esiste da nessuna parte. Esiste, invece, ed esisterà sempre più il merito, la possibilità di valutare, anche da parte dei genitori, le caratteristiche didattico, psico-pedagogico degli insegnanti che non verranno presi per le singole scuole in maniera burocratica o con astratti punteggi in ordine nazionale, per cui si verificano lunghe liste che portano all'assegnazione di un insegnante casuale Ci sarà una specificità sul merito a prescindere se chi insegna è nato a 10, 20 o 100 chilometri dalla scuola in cui insegna. Questa è semplicemente la norma e la sua interpretazione", ha concluso, sottolineando che comunque "i principi generali hanno carattere generale, mentre l'organizzazione della scuola è di competenza regionale".