Progetto Formigoni:
le forche caudine del concorso

da Tuttoscuola, 19.4.2010

Albi regionali, graduatorie; chiamate discrezionali o nomine secondo l'ordine di punteggio.

L'argomento del giorno - lanciato dal governatore della Lombardia Formigoni, con albi regionali degli insegnanti nei quali le scuole pescherebbero in base al merito - non è riconducibile ad una semplice questione di strumenti più funzionali per reclutare il personale docente. Dietro le due forme alternative ci sono altrettante scuole di pensiero con relativi interessi e conseguenze.

Le graduatorie sono funzionali prioritariamente agli interessi del personale docente. Gli albi regionali sono prevalentemente funzionali agli interessi delle scuole e degli alunni.

Il mondo sindacale è diviso da queste due filosofie: i sindacati dei docenti sono schierati a difesa delle graduatorie, mentre i sindacati dei dirigenti scolastici (Anp in primis) sono schierati a favore della competenza diretta delle scuole di scegliere il personale docente.

La proposta di Formigoni ha fatto emergere nuovamente il contrasto di vedute.

C'è da dire, però, che, albi o graduatorie a parte, c'è una scelta obbligata che non può essere ignorata in alcun modo. L'articolo 97 della Costituzione prevede, infatti, che "agli impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge".

Nella prima stesura del decreto legislativo 227/2005, che per primo aveva individuato gli albi regionali da cui le scuole potevano attingere per nominare docenti, non era stata prevista alcuna forma concorsuale, ma, dopo le riserve del Consiglio di Stato, il testo definitivo del decreto legislativo 227/2005 era stato integrato, prevedendo che "l'iscrizione negli albi regionali dei docenti abilitati ... costituisce ... requisito esclusivo per l'ammissione ai concorsi a posti di insegnamento nelle scuole statali".

Il concorso è, dunque, il passaggio obbligato per il reclutamento, un ostacolo difficile da evitare e con il quale dovrà fare i conti chiunque voglia rivoluzionare i criteri di reclutamento.