Non paghi la mensa? Vai a mangiare a casa

Dopo Montecchio Maggiore che ha messo a pane ed acqua
gli alunni morosi, il comune di Adro non li vuole a scuola

da Tuttoscuola, 7.4.2010

Nella storia del tempo pieno la scuola "elementare" di Adro (Brescia) è un punto autorevole di riferimento. Ora, però, la scuola a tempo pieno di Adro rischia di essere ricordata per ben altro, come è successo un paio di settimane fa alla scuola di Montecchio Maggiore (Vicenza).

Come per la scuola vicentina, il motivo del contendere ad Adro è la morosità di alcune famiglie che non pagano le rette per i pasti consumati dai figli a scuola. Mentre a Montecchio Montecchio il comune ha deciso di lasciare a pane ed acqua i bambini, figli di famiglie non in regola con i pagamenti dei pasti, ad Adro il comune è deciso a non fornire né l'acqua né il pane agli alunni figli di morosi.

Nell'uno e nell'altro caso le amministrazioni che hanno deciso queste drastiche misure sono di matrice leghista; nell'uno e nell'altro caso i bambini colpiti dai provvedimenti sono sia italiani che stranieri.

A quanto sembra, i comportamenti delle scuole interessate alla "punizione" sono diversi: a Montecchio gli insegnanti e il dirigente scolastico hanno deciso di ripartire i pasti di tutti gli altri alunni anche a favore di quelli messi a pane ed acqua in un gesto di solidarietà e di protesta. Ad Adro, invece, la scuola sembra rassegnata a subire la decisione comunale, non disponendo di risorse e di mezzi per aiutare e sostenere gli alunni "puniti".

Nel caso di Adro, la "cacciata" degli alunni da scuola, oltre a tutte le valutazioni di ordine etico e sociale che si possono fare, contrasta con l'obbligo di frequenza del tempo mensa, in considerazione del fatto che il tempo pieno, ritornato unitario per legge (art. 1 legge 176/2007), non ammette frequenze facoltative delle attività della giornata.