Scuola, indicazioni criptiche sulla
valutazione degli alunni
Decrittata la circolare misteriosa S.I. la Repubblica 3.4.2010 Svelato l'arcano della circolare ministeriale incomprensibile di due giorni fa. E' la Gilda degli insegnanti di Venezia che contribuisce a fare chiarezza. Con la nota inviata il primo aprile a tutti i dirigenti scolastici italiani viale Trastevere ha voluto ribadire che per la valutazione periodica (trimestre/quadrimestre) e finale degli alunni si procede sempre alla stessa maniera. "Il procedimento da seguire - scrive in una nota la Gilda - per l'attribuzione dei voti e per l'adozione della consequenziale deliberazione finale del consiglio di classe è sempre quello indicato dal vecchio articolo 79: proposta di voto da parte del singolo docente e delibera del solito organo collegiale, il consiglio di classe, con prevalenza del voto del presidente del consiglio, in caso di parità dei voti. La circolare dello scorso primo aprile era a dir poco criptica. "Con riferimento a notizie di stampa, si precisa - scrive il direttore generale Mario Dutto - che le disposizioni di cui al regio decreto n. 653/1925 ed al regio decreto n. 2049/1929, delle quali l'art. 2 del decreto-legge 22 dicembre 2008, n. 200 (...) aveva previsto l'abrogazione a decorrere dal 16 dicembre 2009, sono state sottratte all'effetto abrogativo, di cui al citato art. 2, ai sensi di quanto disposto dal comma 2 (allegato 2) dell'art. 1 del decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 179". Ma non solo. "Le dette disposizioni permangono, quindi, in vigore nelle parti, ovviamente, non oggetto di abrogazione espressa (anteriore al citato decreto-legge) ovvero - conclude Dutto - non oggetto di abrogazione tacita o implicita". Il passo indietro del governo, che ha dapprima cancellato i due regi decreti per poi ripristinarli, avrebbe demandato ai singoli istituti le modalità di valutazione degli alunni. "L'intera materia - spiega il sindacato - in mancanza di una norma primaria, rimaneva assorbita nelle competenze delle istituzioni scolastiche per effetto dell'entrata a regime dell'autonomia scolastica (...) che demanda infatti alle scuole l'adozione di 'modalità e criteri per la valutazione degli alunni, nel rispetto della normativa nazionale'". |