54 studenti sospesi
per l'occupazione della loro scuola

da Tuttoscuola, 25.4.2010

Non si spegne a Reggio Emilia la polemica per la decisione di sospendere dalle lezioni 54 studenti, colpevoli di occupazione del loro istituto, avvenuta un mese fa a Reggio Emilia.

Una minoranza di alunni del locale istituto magistrale aveva occupato la scuola per rivendicare maggiori spazi e tempi di autonomia e di espressione, provocando le reazioni della maggioranza dei loro compagni e l'intervento della polizia.

Proprio per l'intervento delle forze dell'ordine, che avrebbero individuato la presenza di soggetti esterni alla scuola, la questione dell'occupazione ha assunto dimensioni impreviste con intervento solidale di studenti di altre scuole, l'indiretto coinvolgimento anche di forze politiche e sindacali della cittą e una serie di code polemiche.

La scuola, dopo una lunga riflessione, ha deciso nei giorni scorsi di adottare il pugno di ferro; i consigli di classe, uno dopo l'altro, hanno sanzionato gli studenti "ribelli", con una sospensione che ha riguardato 54 di loro.

Ieri mattina, davanti alla sede dell'Ufficio scolastico provinciale, un gruppo di studenti sospesi ha manifestato con fumogeni, megafono e striscioni per protestare contro i provvedimenti disciplinari presi dai consigli di classe e d'istituto dell'istituto magistrali.

«Punizioni singolari e decisamente troppo pesanti», secondo i protestanti che hanno chiesto al dirigente dell'USP di intervenire per la revoca delle sospensioni e per evitare che siano adottati provvedimenti disciplinari nei confronti di altri studenti.

Diverse famiglie sono preoccupate che la vicenda possa avere ulteriori sviluppi negativi per la conclusione dell'anno scolastico con effetti sulle ammissioni alle classi successive e agli esami, in quanto un eventuale insufficienza nel comportamento comporterebbe la non ammissione.