Scuola, caro libri alle superiori:
stangata di oltre 400 euro sulle prime

di Alessandra Migliozzi, Il Gazzettino 18.8.2010

ROMA (18 agosto) - Avviso ai genitori: in vista della ripresa della scuola dovranno armarsi di calcolatrice, santa pazienza e un pizzico di rassegnazione. Il caro-libri, infatti, quest’anno sarà pressoché inevitabile, in particolar modo per chi ha un figlio iscritto in prima superiore , dove partono i nuovi indirizzi della riforma Gelmini con nuovi programmi e, dunque, anche libri nuovi di zecca.

La stangata è dietro l’angolo, i costi sono da vertigine: per una quarta ginnasio, al liceo classico, si dovranno mettere in conto fino a oltre 400 euro di spesa, vocabolari esclusi, basta dare una sbirciata alle liste già diffuse on line dalle scuole. Il Messaggero lo ha fatto prendendo a campione dieci istituti di tutta Italia, dall’Alfieri di Torino al Mamiani di Roma, passando per il Berchet di Milano. Licei classici, scientifici, indirizzi tecnici, la musica cambia poco: il totale a carico delle famiglie è quasi sempre a ridosso dei tetti di spesa imposti dal ministero, la maggior parte delle volte è anche superiore. Ecco i risultati dell’esperimento: su 78 classi visionate ben 48 superano il limite indicato da viale Trastevere, oltre il 60% del totale. Si va da pochi spiccioli, 10-20 euro di sforamento, a oltre 100, una mazzata per mamma e papà.

Del resto, secondo le associazioni dei consumatori, la stangata di quest’anno era prevedibile in prima: il ministero ha lasciato invariati i tetti di spesa nonostante l’avvio della riforma. Così sono arrivati nuovi orari e materie (per esempio allo scientifico fisica si fa già dal primo anno), ma non sono scattati adeguamenti. E se i rappresentanti dei consumatori si sgolano per chiedere di vigilare, di «denunciare abusi e sforamenti», passare dalle parole ai fatti è più complicato quest’anno. Chi ha un figlio in una classe di nuovo indirizzo non sa che pesci pigliare: la tabella con i tetti di spesa dello scorso anno non comprende i nuovi licei delle scienze umane o quello musicale, si deve interpretare. Per i tecnici e i professionali bisogna studiare le tabelle di confluenza. Tanto vale sborsare. Insomma serviranno pazienza e rassegnazione. Anche per orientarsi tra le nuove sigle che compaiono accanto ai libri nelle liste distribuite dalle scuole: Lm e Lmm, ovvero libro misto e libro misto multimediale. Pane quotidiano per i professori, un po’ meno per i genitori. Dunque vediamo: l’Lm è un libro misto, in parte cartaceo in parte scaricabile da Internet, l’Lmm è un libro misto multimediale in parte di carta, in parte disponibile su internet in versione gratuita, in parte composto da contenuti multimediali a cui si accede con password dal proprio computer oppure tramite Cd-Rom.

La novità dei libri un po’ di carta e un po’ no è stata introdotta dal ministro Gelmini nel 2008 (con la legge 133) per dare avvio ad un processo che nel 2011/2012 porterà all’adozione solo di testi o completamente scaricabili da Internet o solo in parte cartacei. Lo scopo? Abbassare i costi per le famiglie. L’anno scorso fu il flop del libro misto, quest’anno ce ne sono di più, soprattutto per le materie scientifiche, confermano dalle librerie. Ma costano più o meno quanto un libro normale. Anche per questo ci sono liste che sforano di molto i tetti ministeriali come quella della I B del liceo Albertelli di Roma: per 19 testi parliamo di 426,6 euro, oltre 100 sopra il limite. Sempre a Roma, al liceo scientifico Kennedy, la spesa ammonta, in I A, a 397,45 euro, il che fa quasi 93 euro di sforamento.

All’istituto tecnico Beltrami di Cremona la I A sfora di 48,55 euro, al classico Alfieri di Torino in I G lo sforamento è di 41,2 euro, al tecnico Colombo di Roma, I G, di 37,4. Il Miur concede piccole deroghe alle scuole, ma solo entro il 10% rispetto al tetto imposto. Le noti dolenti non finiscono qui: con la riforma e i nuovi programmi sarà più difficile ricorrere all’usato quest’anno per i “primini”. «Il mancato aggiornamento delle tabelle con i tetti di spesa che avevamo sollecitato al ministero - commenta Paolo Landi, segretario nazionale di Adiconsum - rappresenta una mancata tutela delle famiglie. Se ci sono scostamenti sostanziali fra il tetto di spesa e quanto si deve spendere bisogna sempre denunciare. Purtroppo gli e-book, che abbatterebbero i costi, sono ancora poco diffusi, mentre i libri misti non costano molto meno. Noi faremo anche quest’anno un monitoraggio per vedere chi sfora e chi no».