L’accordo Gelmini-Renzi sul tempo pieno di A.G. La Tecnica della Scuola, 27.8.2010 Il Ministro si era impegnato a garantire i docenti per 10 classi scoperte. Ma a pochi giorni dal nuovo a.s. dal Miur non sarebbero ancora giunte conferme. Così l’Age Toscana denuncia: i tempi si fanno stretti ed in ogni caso la provincia è stata esclusa. Tutto risolto, invece, per le altre 14 classi: verranno utilizzati i maestri a disposizione. Una volta tra gentiluomini bastava una stretta di mano per sancire un accordo. Oggi sembra che non basti più nemmeno la sua sottoscrizione tra le parti interessate. A questa conclusione sono giunti i genitori e le associazioni della scuola toscane che stanno aspettando, sino ad oggi invano, di vedere realizzati gli esiti dell’accordo di fine luglio tra il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ed il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, durante il quale si era giunti ad una soluzione (peraltro tra non poche polemiche) per garantire il tempo pieno ai 600 alunni che ne erano rimasti sprovvisti a seguito dei tagli e della riforma della primaria: il Ministro si era impegnato a garantire i docenti per 10 classi, per altre 14 ci avrebbe pensato il Comune.
Ora, a pochi giorni dall’avvio del
nuovo anno scolastico, mentre l’Ufficio scolastico provinciale si
appresta a nominare tutti gli altri insegnanti, dal Miur non sarebbe
ancora arrivata alcuna conferma a proposito dei dieci posti che
dovrebbero garantire il tempo pieno ai bambini del capoluogo
toscano. Per il momento l’unica ‘voce’ delle istituzioni a garantire che l’accordo Gelmini-Renzi verrà rispettato è stata quella dell’assessore all’educazione del comune di Firenze, Rosa Maria Di Giorgi, la quel ha dichiarato ad una radio locale che “il decreto di assegnazione dei docenti sta arrivando e che si sta valutando di assegnare alcune cattedre in più anche in provincia”. Conferme immediate arrivano invece per le altre 14 sezioni di cui si sarebbe dovuto fare carico il Comune di Firenze: il tempo pieno sarà coperto grazie all’impegno profuso direttamente dai dirigenti scolastici fiorentini, che sono riusciti a coprire il fabbisogno di ore utilizzando gli insegnanti a disposizione. La soluzione comporterà uno spezzettamento dell’orario che sicuramente non va andrà a vantaggio della qualità dell’insegnamento. Ma, almeno, in questo caso gli alunni potranno rimanere a scuola sin da subito fino a metà pomeriggio. |