Scuola e sport, governo dovrebbe
investire nella cultura del benessere fisico

di Marco Lodoli da Tiscali.it, 2.8.2010

In questi campionati europei di atletica leggera neanche una volta la bandiera italiana si è issata sul pennone più alto: abbiamo ottenuto quattro argenti e due bronzi, che non sono da buttare via, ovviamente, ma che comunque ci collocano al diciassettesimo posto della graduatoria generale. Una volta si diceva che la cultura era una faccenda che riguardava smunti intellettuali di sinistra, parassiti scoliotici, quattrocchi e tabagisti, “bolscevichi - diceva mia nonna - che non saprebbero fare cento metri di corsa”.

Lo sport, per tradizione, dovrebbe essere di destra. Sparta contro Atene, le esercitazioni del sabato fascista contro le nottate chiacchierone dei poetastri, l’energia futurista contro il ripiegamento ermetico, la potenza fisica contro la scontentezza cronica. Può darsi che sia così, ma allora mi domando: perché il nostro governo non investe di più nello sport? Perché ho insegnato in tante scuole che avevano palestre indecenti, senza attrezzi, cameroni gelidi e scrostati dove nessuno zompava e correva con entusiasmo? Credo che il benessere fisico, al di là dei risultati nel medagliere olimpico, sia un obiettivo che ogni governo dovrebbe prefissarsi, cominciando dalle scuole elementari, dalle medie, dalle superiori, educando i ragazzi allo sforzo e alla gioia del sudore, alla gara, che si vinca o si perda, all’armonia di una squadra o alla tensione ripetuta di un allenamento individuale.

E invece mi sembra che lo sport sia un settore molto trascurato. Chi lo vuole fare vada in palestra, in uno di quegli scantinati colmi di macchine infernali dove si pompano i muscoli a fine giornata. Chi vuole si paghi la piscina, il corso di tennis, le lezioni di judo o di karate, e non pretenda nulla dalla scuola. Così, io che ancora corricchio allo stadio dell’Acqua Acetosa, a Roma, vedo tanti cinquantenni che cercano di perdere chili, tanti sessantenni che provano a rintuzzare pensieri di morte, e pochissimi ragazzi.

Alla fine è naturale che i risultati siano quelli degli ultimi anni: sul podio Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Russia, ma anche Polonia e Romania, Portogallo e Olanda, e noi a terra, grassi e scontenti. E’ ora l’Italia ritrovi la voglia di correre, che il nostro governo rifaccia palestre e campi sportivi, ricordandosi che per tradizione il sudore cola a destra.