Il CNPI dice no alle riduzioni di orario da Tuttoscuola, 27.8.2010 Dopo che il Tar Lazio aveva censurato il Miur per la mancata richiesta di parere sui decreti di attuazione delle riduzioni di orario nelle classi intermedie dei tecnici e dei professionali, era atteso il parere del CNPI per regolarizzare la procedura e consentire il via libera all'attuazione delle modifiche previste. A sollevare la questione era stato il sindacato Snals che aveva visto accolto dal Tar il ricorso per questo vizio di procedura. Considerato che il parere del CNPI non vincolava il ministero, si trattava di regolarizzare i procedimenti normativi e chiudere così la questione, ma c'era, comunque, attesa sui contenuti della decisione del parlamentino scolastico. E l'attesa non è andata certamente delusa, perché il CNPI, senza se e senza ma, ha espresso un duro parere negativo in merito, come riferisce in una nota il sindacato Cgil-scuola. In particolare il CNPI ha ritenuto illegittimi i decreti emanati in quanto avrebbero prevaricato l'indicazione della legge (art. 64, legge 133/2008). Il CNPI ha rilevato che il ministero non ha dato indicazioni relativamente né ai criteri per l'individuazione delle materie oggetto della riduzione oraria né alle motivazione sulla diminuzione delle ore d'insegnamento delle cosiddette materie professionalizzanti. Il CNPI non ha condiviso la decisione di demandare alle singole istituzioni scolastiche la scelta delle riduzioni delle discipline all'interno della medesima classe di concorso e non ha capito il motivo di demandare al livello regionale il compito di indicare le ore da sottrarre agli insegnamenti nelle classi maxisperimentali. Il parere, comunque, ora c'è stato e il Miur dovrà procedere ad emanare nuovi atti (con tutta probabilità di piena conferma delle precedenti decisioni), motivando le ragioni del mancato accoglimento del parere. Ma sul piano politico resta un elemento di criticità difficile da cancellare. |