INTERVISTA
Gelmini: «Dal 2013 per i prof Enrico Lenzi Avvenire, 7.8.2010
«Una carriera basata sul merito». Un meccanismo che mandi in pensione
gli attuali scatti di anzianità, che «sono l’unico elemento di
progressione nello stipendio dei docenti». Il ministro della
Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini non ha dubbi: «Entro il 2013
il merito dovrà diventare lo strumento per creare una vera carriera
docente. Per via legislativa o per via contrattuale, ma sicuramente
lo faremo». Lo ha detto anche ai sindacati con i quali mercoledì
scorso ha aperto un tavolo di trattativa e confronto, «trovandoli
sostanzialmente pronti a perseguire questa strada». Intanto il
ministro Gelmini annuncia per il prossimo anno scolastico
«l’assunzione di 10mila nuovi docenti, 6mila personale Ata e un
concorso per 2800 posti di dirigente scolastico. Un traguardo
importante in un’epoca di tagli e sacrifici».
«Questo divario esiste. Ci sono riscontri concreti che rimandano a una
maggior generosità nel dare voti alti al Sud rispetto al Nord. Detto
questo, noi da due anni stiamo lavorando per colmare il divario
puntando sul sistema di valutazione che si basa su test
internazionali. Non si può pensare che esista una valutazione chiusa
nel rapporto docente-studente. Servono test internazionali che
misurino i livelli di apprendimento e i progressi
nell’apprendimento. La nostra intenzione è di potenziare l’Invalsi e
di istituire una commissione di valutazione che ha portato ad alcune
sperimentazioni per ampliare l’utilizzo dei test, per affidarci a
criteri oggettivi».
«Non mi pare però paragonabile al divario di cui abbiamo parlato
prima. Comunque voglio rassicurare tutti: l’anno scolastico partirà
regolarmente. Ma credo che la cosa più importante sia l’apertura del
tavolo di confronto con i sindacati».
«Certo, e abbiamo sottolineato che la manovra tanto vituperata di
lacrime e sangue, in realtà permette per il prossimo anno scolastico
l’assunzione di 10mila docenti, 6mila unità di personale Ata e
l’avvio di un concorso per 2.800 dirigenti scolastici. Un segnale
concreto di attenzione al mondo della scuola. Sono nuovi posti di
lavoro. E poi, grazie alla manovra triennale del 2008, utilizzando
parte del 30% ottenuto dai risparmi riusciamo a ripristinare per il
personale docente gli scatti di anzianità, congelati nel pubblico
impiego. Questo anche perché gli scatti, per ora, sono l’unico
elemento di progressione di stipendio in assenza di una vera
carriera».
«E infatti il resto dei fondi andrà proprio a sostenere il merito, che
dovrà diventare lo strumento di progressione dello stipendio. L’ho
detto chiaro ai sindacati mercoledì scorso e ho trovato
interlocutori attenti, anche se non mancano alcune posizioni
critiche. Comunque intendo essere chiara: o per via legislativa o
per via contrattuale, la creazione di una carriera basata sul merito
dovrà avvenire entro il 2013, data nella quale gli scatti
scompariranno. Sarà la valorizzazione della professione docente.
Siamo disposti a trovare un accordo e a studiare un percorso per
raggiungere l’obiettivo, ma non a rinunciare al merito, che resta un
punto fermo».
«Credo che non ci saranno problemi maggiori rispetto agli anni
passati. È chiaro che per una valutazione di una riforma così
importante occorrerà qualche tempo, nel quale comunque continueremo
a monitorare l’attuazione, intervenendo là dove si evidenziassero
elementi critici. Questa riforma è importante quanto necessaria,
soprattutto per il collegamento con il mondo del lavoro attraverso
il potenziamento dell’istruzione professionale e i percorsi di
alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato, in particolare in
questo momento di crisi occupazionale».
«La competenza in questo campo è delle Regioni, ma certo da parte
nostra vi sarà un’attenzione all’interno della Conferenza
Stato-Regione. Anche per il miglioramento di questo segmento
formativo».
«Devo dire che nel passaggio al Senato abbiamo mantenuto un’impronta
innovativa della riforma, dando vita a una bella pagina di vita
parlamentare, con la partecipazione di tutti e uno schieramento
favorevole più ampio. Un testo che ritengo migliorato e affinato e
non annacquato. Spero sia approvato a settembre dalla Camera».
«Alla lettera del presidente Napolitano risponderò per iscritto, ma
voglio rassicurare che non verrà lesa l’autonomia degli enti di
ricerca. Anche se chiediamo che vi sia maggior efficienza nell’uso
delle risorse. Qualche modifica potrà essere valutata, ma il testo
mi pare già ottimo».
«Ne ho parlato con il ministro Tremonti e la Finanziaria conterrà i
fondi necessari all’Università. Il problema sarà come spenderli».
«Le risorse del 2010 sono rimesse nel capitolo di spesa e attendiamo
il via libera della Conferenza Stato-Regioni. E per la Finanziaria
2011 posso dire che i soldi per le paritarie non si toccano. Già le
risorse sono poche e non bisogna dimenticare che la scuola paritaria
permette allo Stato un risparmio di oltre 6 miliardi di euro». |