Ci saranno 16.500 assunzioni:
lo annuncia il Ministro.
Ora spetta al Mef vagliare la decisione

di R.P. La Tecnica della Scuola, 4.8.2010

La notizia è stata data personalmente dal Ministro alle organizzazioni sindacali presenti ad un incontro su precariato e scatti di anzianità.

Si è concluso verso le ore 16 l’incontro fra Ministro dell’Istruzione e organizzazioni sindacali e – come è ormai consuetudine – le polemiche fra le diverse sigle si sprecano.

All’ordine del giorno il tema degli scatti di anzianità e quello delle assunzioni.

Su quest’ultimo punto il Ministro ha annunciato che si faranno 16.500 immissioni in ruolo, un po’ meno delle 20mila di cui si era parlato qualche mese fa, ma qualcosa in più rispetto alle previsioni della vigilia (pareva che il ministro Tremonti non volesse andare al di là dei 13mila posti).

Sulla questione degli scatti di anzianità, la Gelmini ha dato assicurazione che nel prossimo triennio verranno pagati gli scatti maturati.

Polemica la Cisl-Scuola che ha subito espresso “soddisfazione per le affermazioni del Ministro, che assumono in modo chiaro ed inequivocabile i contenuti delle intese da noi fortemente ricercate e raggiunte, e da altri messe strumentalmente in dubbio” ma allo stesso tempo ha ribadito che “si tratta di risultati concreti, conseguiti in un contesto di straordinaria difficoltà e pertanto ancor più significativi”.

Si tratta, secondo Scrima di “fatti, non parole, infinitamente più apprezzabili di tanto massimalismo vuoto e inconcludente”: ogni riferimento ai “cugini” della Flc-Cgil non è per nulla casuale.

Il Ministro ha anche riproposto il tema della valorizzazione professionale legata anche al riconoscimento del merito, al quale il Governo intenderebbe destinare la parte delle risorse disponibili non utilizzate per le progressioni di anzianità.

Per il momento non si conoscono ancora i commenti degli altri sindacati, ma già alla vigilia nei forum dei docenti precari c’era malumore per l’annuncio di 13mila assunzioni e non saranno certamente 3.500 posti in più (destinati peraltro agli Ata) a cambiare le posizioni. La preoccupazione maggiore riguarda la probabile distribuzione delle assunzioni: al sud andranno le briciole, ma d’altronde è anche al sud che si conta il maggior numero di esuberi.