L'anagrafe dell'edilizia scolastica da Tuttoscuola, 13.8.2010 L'indagine del Messaggero sull'amianto nelle scuole con 2.400 edifici da bonificare ha richiamato anche l'attenzione sull'anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica italiana, uno strumento indispensabile per conoscere e programmare interventi per mettere in sicurezza le scuole e, soprattutto, per pianificare interventi di riqualificazione. Nell'intervista al Messaggero, nel corso della quale il ministro ha dato notizia anche di una prima trance di finanziamenti per 375 milioni che potrebbero essere messi a disposizione di comuni e province per interventi di risanamento, la Gelmini ha dichiarato che l'Anagrafe è quasi pronta e che sarà, ovviamente, uno strumento importante anche per avere una fotografia esatta sull'amianto. Anzi, la verità è che l'Anagrafe sugli elementi strutturali degli edifici scolastici sparsi per il Paese è già completa. E manca poco per avere il quadro degli elementi non strutturali. Ma non è materia semplicissima. L'anagrafe dell'edilizia scolastica nel nostro Paese è stata prevista dall'art. 7 della legge 23/1996 che in proposito recita: "Il Ministero della pubblica istruzione realizza e cura l'aggiornamento, nell'ambito del proprio sistema informativo e con la collaborazione degli enti locali interessati, di un'anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica diretta ad accertare la consistenza, la situazione e la funzionalità del patrimonio edilizio scolastico. Detta anagrafe è articolata per regioni e costituisce lo strumento conoscitivo fondamentale ai fini dei diversi livelli di programmazione degli interventi nel settore". Un primo censimento degli edifici scolastici era stato eseguito con il ministro Moratti, ma era stato considerato inadeguato, tanto che il Miur, con nota del 18 febbraio di quest'anno aveva aperto le funzioni per raccogliere nuovi e più aggiornati dati, in modo da consentire una conoscenza più puntuale, almeno per quanto concerne gli aspetti di maggior rilievo. L'aggiornamento continuo dei dati permetterà di rappresentare con maggiore efficacia e puntualità i problemi segnalati alle autorità locali competenti e programmare gli interventi e investimenti necessari. A proposito di autorità locali (gli enti locali sono proprietari degli edifici scolastici) la Gelmini, nella intervista al Messaggero ha ricordato che anche gli enti locali hanno le loro responsabilità, non solo il Governo centrale. E quindi dovrebbe essere Province e Comuni a occuparsi in tutto e per tutto della loro manutenzione, amianto compreso. Ecco, in un momento come questo vorrei fare un forte richiamo alla corresponsabilità». Un richiamo alle responsabilità locali che non è piaciuto all'Udc che, attraverso una interrogazione parlamentare ha chiesto «che comuni e province siano messi nella reale e concreta possibilità di intervenire sulle strutture scolastiche, permettendo loro di scomputare dal Patto di stabilità le spese per investimenti destinati alla realizzazione, adeguamento sismico e bonifica dall'amianto». La conoscenza delle reali situazioni degli edifici passa, comunque e prima di tutto, dall'anagrafe dell'edilizia scolastica che, a distanza di oltre 14 anni dalla sua previsione, ha soltanto bisogno urgente di essere effettivamente realizzata. |