Scuola sempre più severa: meno crediti
e bocciatura per chi fa troppe assenze

di Alessandra Migliozzi, Il Gazzettino 26.8.2010

ROMA (26 agosto) - Stretta sui crediti e sulle assenze. Con il nuovo anno alle superiori scatteranno altri provvedimenti per dare maggiore rigore al percorso scolastico. In particolare per i ragazzi delle classi terze e quarte sarà più difficile ottenere un numero alto di crediti: il ministro ha alzato l'asticella. Per ottenere il massimo dei punti (otto) bisognerà avere una media compresa tra il 9 e il 10. Mentre per i furbetti delle assenze strategiche sarà più difficile farla franca.

Da settembre chi non frequenterà almeno i tre quarti dell'orario annuale rischia la bocciatura, in pratica chi supera il limite dei 50 giorni. Il regolamento sulla valutazione varato lo scorso anno dal ministro Gelmini prevede infatti che con l'avvio della riforma delle superiori, che parte ora, scattino anche regole più rigide sulle mancate presenze a scuola. Per convalidare l'anno bisognerà frequentare un pacchetto minimo di ore. Solo in casi «eccezionali» sono previste deroghe. Ma, in generale, chi non rispetta il limite minimo, si legge nel regolamento ministeriale, viene «escluso» dallo scrutinio finale, viene bocciato.

Novità anche alle medie: in mille scuole scelte a campione dal ministero si svolgeranno test Invalsi per misurare in modo «oggettivo» le conoscenze e, dunque, le carenze degli studenti sia all'inizio che alla fine dell'anno: 50.000 ragazzi già a settembre saranno esaminati sia in italiano che in matematica. Entro il 2013 i test riguarderanno tutte le scuole medie e le superiori. In queste ultime, intanto, già da quest'anno scatta la stretta sui crediti. Nei licei e negli istituti tecnico-professionali sarà ancora più difficile arrivare alla maturità con una dote di punti alta, quei crediti che costituiscono la ‘base' del voto d'esame e che dipendono dal curriculum scolastico. In palio ce ne sono 25. Finora per ottenere il massimo dei punti per ciascun anno si doveva avere una media compresa fra l'8 e il 10.

La Gelmini ha voluto alzare l'asticella chiedendo una media fra 9 e 10 a chi punta al credito massimo per ciascun anno del triennio. Il vero problema sarà convincere i professori a usare anche il 10 come voto, che è una rarità nelle pagelle dove ci si ferma, normalmente, all'8 o al 9. Per ora la nuova disposizione si applica ai ragazzi del terzo e quarto anno, nel 2011 si andrà a regime anche in quinta. Tanto che i ragazzi che faranno la maturità nel 2012 segneranno un record: saranno ufficialmente gli studenti sottoposti al maggio tasso di severità dalla riforma Berlinguer in poi.

Al nuovo regime di crediti, infatti, andranno a sommarsi l'obbligo del sei in tutte le materie per accedere all'esame, la stretta sulle lodi impartita sempre dal ministro Gelmini e, se agli annunci farà seguito la realtà, l'arrivo del test nazionale Invalsi anche alla maturità. Sarà sempre più essenziale, dunque, che i docenti utilizzino tutta la gamma dei voti. «Oggi questo non avviene - conferma Mario Rusconi, preside a Roma e vice presidente dell'Anp, l'associazione di categoria - I più risicati nel dare voti alti sono i docenti di italiano e latino, mentre quelli di matematica, chimica e fisica sono più disponibili. Comunque da quest'anno è vero che ci sarà una maggiore rigidità nell'attribuire i crediti e mi aspetto, proprio per questo, che i docenti usino tutti i voti a loro disposizione. Quanto alla severità crescente della scuola c'è stato un ritorno al rigore in questi anni che è positivo, ma con qualche esagerazione. Ad esempio sta maturando l'idea che il 5 in condotta si possa dare anche senza che ci siano stati 15 giorni di sospensione. Qualcuno ne sta abusando».