L'intervento Protesta istituzionale Pasquale Almirante La Sicilia, 22.8.2010 Ora le segnalazioni degli scricchiolii della scuola pubblica arrivano anche da parte di organismi istituzionali, come il provveditore di Firenze che scrive alla Gelmini denunciando una sorta di ultima spiaggia in cui starebbero arrivando le scuole della sua provincia. Il dirigente, Claudio Bacaloni, non usa mezzi termini: «Per gli inevitabili perniciosi riflessi che ricadrebbero sull'utenza, corre l'obbligo di segnalare alle istituzioni, la situazione di estrema difficoltà, in cui questo Ufficio versa attualmente, e di presumibile impossibilità ad assolvere compiutamente le incombenze istituzionali, qualora prosegua il calo di risorse umane e strumentali assegnate». Mancano i soldi e manca il personale, e non solo quello insegnante ma anche l'altro che dovrebbe predisporre tutte le operazioni propedeutiche per un normale inizio d'anno, ma pure per i calcoli della pensione, i compensi per gli esami e altro. Farraginose le procedure di nomina, ingiustificabili ritardi nelle definizione degli organici, mentre vengono tagliati posti dimenticando perfino di conteggiare cattedre particolari come quelle di strumento musicale. «Non potendo essere certo di riuscire a supplire ancora ad ulteriori prevedibili carenze, lo scrivente prega i superiori uffici di riconsiderare l'assetto organizzativo esistente, non sembrando (più) funzionale che gli uffici centrali dettino tempi, date e modalità operative al cui rispetto sono delegati tout court gli uffici periferici, le cui indicazioni, istanze e quesiti rimangono per lo più inascoltati». Un provveditore coraggioso che non intende assumersi responsabilità non sue e che demanda al Miur le oggettive colpe di avere trattato tutta la materia delle nomine e delle assegnazioni non solo con superficialità ma anche in ritardo rispetto al normale calendario. I sindacati fiorenti per l'occasione hanno indetto una assemblea il giorno prima dell'inizio dell'anno scolastico coinvolgendo soprattutto le famiglie al fine di chiedere al governo la revisione della sua politica scolastica. Fra l'altro alcune organizzazioni di categoria si stanno mobilitando affinché la ministra Gelmini relazioni al Parlamento sull'effettivo stato della istruzione, visti i drastici tagli, non solo a causa della sua cosiddetta riforma epocale, ma anche dell'aumento del numero di alunni per classe. |