Precari, parte la lotta di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 18.8.2010 Per il Cip di Taranto siamo allo "sterminio pianificato”: molte cattedre di sostegno libere sarebbero state assegnate a docenti di ruolo, anche non specializzati, terminati in Dop per via dei tagli. In Italia a settembre tra prof e Ata vi saranno almeno 25.000 mancate conferme. Intanto cominciano gli scioperi della fame: il primo è a Palermo. “I tagli indiscriminati stanno conducendo ad una vera e propria competizione e lotta tra poveri per accaparrarsi un posto”: così commenta, amaramente, il Comitato insegnanti precari di Taranto l’avvio delle operazioni di nomina dei docenti disposte dall’Ufficio scolastico provinciale in vista del nuovo anno scolastico. Lo storico comitato che difende i diritti dei precari ha constatato, in particolare dagli elenchi dei posti rimasti disponibili sul sostegno, che troppe disponibilità erano svanite nel nulla. E cercando di comprenderne i motivi ha scoperto che per il prossimo anno scolastico una bella fetta sono stati assegnati ai docenti di ruolo rimasti senza cattedra. In molti casi nemmeno specializzati.
Ledendo, in questo modo, “i diritti e le aspettative
degli alunni e dei docenti precari”, in particolare quelli
specializzati, inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e
d’istituto. A scatenare le proteste c’è poi un particolare non di
poco conto: l’Usp non avrebbe decretato autonomamente le nomine, ma
assecondato le richieste di assegnazione provvisoria e di
utilizzazione formulate dagli stessi insegnanti di ruolo collocati
in Dop. Intanto, in linea con quanto accaduto lo scorso anno, cominciano a giungere notizie di proteste al limite della disperazione. A Palermo da un paio di giorni una coppia di lavoratori precari, Salvatore Altadonna, docente, e Pietro di Grusa, collaboratore scolastico, hanno avviato un presidio permanente, con tanto di sciopero della fame, in via Praga, davanti all'Ufficio scolastico provinciale: l’obiettivo è riuscire ad “ottenere degli incontri utili a salvaguardare il diritto al lavoro e alla dignità di ciascuno di quelle migliaia precari che per anni ed anni hanno portato avanti, con la loro opera precaria e preziosa, la scuola pubblica italiana”. Vale la pena ricordare che tra il passato a.s. ed il prossimo solo in Sicilia è stata cancellata una quantità altissima di posti: i sindacati indicano 4.200 posti lo scorso anno e 5.000 per il prossimo. Purtroppo, il grado di allarme di Taranto e Palermo è destinato a moltiplicarsi: secondo stime di settore quest’anno saranno 20.000 i docenti precari della scuola che per effetto di tagli e riforme non si vedranno confermata la supplenza annuale o fino al termine delle lezioni. Considerando che bisognerò aggiungervi almeno 5.000 Ata, anche loro coinvolti nell’opera di “razionalizzazione” imposta dal Governo, il quadro che ne consegue è piuttosto desolante. Per tutti loro non rimarrà che sperare nelle cosiddette supplenze `brevi', assegnabili dai presidi per periodi ridotti a seguito di malattia o dell'aspettativa usufruita dal personale di ruolo, o nell'accesso alle indennità ed ai contratti di `disponibilità', previste dal decreto salva-precari e di cui lo scorso anno usufruirono in tutto circa 21.000 precari. |