Un triste avvio di Giancarlo Cavinato, Pavone Risorse 6.9.2009 Lo si sapeva e si era cercato in tutti i modi di farlo presente dalla scorsa estate. Lo aveva segnalato perfino Bertagna a fronte della prima bozza ministeriale poi convertita in legge 169. Si inizia un anno scolastico nel segno dei pesanti tagli, delle riduzioni orarie e di risorse, delle scomposizioni; ma, nella scuola primaria, innanzitutto della necessaria assegnazione di ambiti di insegnamento a docenti che in precedenza non li avevano mai affrontati, o che non li gestivano da molti anni. La ministra e i suoi ‘angeli custodi’ ministeriali, pervicacemente e tenacemente, non ne hanno tenuto alcun conto, in spregio ai bambini e alle bambine e ai loro diritti e bisogni formativi. Si inizia quindi:
Qualcuno dovrà in un momento come questo, in cui giustamente si rivendicano i sacrosanti diritti dei precari, far costantemente il punto anche sulla situazione incresciosa in cui si trovano ad operare le scuole; dire che il tempo prolungato nella secondaria di primo grado non è assolutamente stato consentito a 40 ore, nonostante gli spot pubblicitari e le false indicazioni dei regolamenti ministeriali e delle circolari sulle iscrizioni; dire che le attività alternative sono fantasmatiche e che di fatto si fanno convergere le scelte delle famiglie d’obbligo sulla R.C.; dire che il ritorno ai voti ha stravolto il clima relazionale e la didattica nelle scuole,..... I ministri, si sa, sono ‘fantasiosi’: inventano nomi ed etichette, e considerano attuata ipso facto una riforma: équipe pedagogica, tutor, portfolio, piani personalizzati, indicazioni per il curricolo, competenze per la cittadinanza,....ne abbiamo viste e sentite in anni recenti. Gelmini li batte tutti: nessun termine, nessuna indicazione pedagogica, nessuna linea-guida, nessun piano complessivo di formazione, taglio totale delle risorse finanziarie alle scuole: solo annunci cui nulla segue e nei fatti una sola indicazione: arrangiatevi (e, alle famiglie: andate alla privata, che ha molte più risorse). Buon anno. |