Scuola, Gelmini: per i precari indennità
di disoccupazione e supplenze brevi

Mercoledì in consiglio dei ministri i "contratti di disponibilità"
Proteste contro i tagli, al ministero la "Beata Assunta"

 Il Gazzettino, 3.9.2009

ROMA (3 settembre) - Ancora proteste dei precari della scuola contro i tagli, mentre il governo annuncia una soluzione per ridurre l'impatto della riduzione di posti. Con la protezione della "Beata Assunta", sulla scalinata del ministero dell'Istruzione in viale Trastevere si sono presentati stamani un centinaio di insegnanti iscritti ai sindacati di base e del Coordinamento precari scuola di Roma striscioni e un manichino vestito di mantello azzurro e aureola.

L'annuncio del governo. Il Consiglio dei ministri ha dato via libera a un'intesa per tutelare gli insegnanti precari annuali. «Abbiamo proposto una norma di legge che verrà inserita in un decreto legge ad hoc o nel cosiddetto decreto Ronchi - ha spiegato in una conferenza stampa il ministro Maria Stella Gelmini- sui supplenti annuali. Attraverso una convenzione che coinvolge Welfare, Istruzione e Inps a questi lavoratori verrà garantita un'indennità di disoccupazione e una via preferenziale per l'accesso alle supplenze brevi».

Contratti di disponibilità. Il provvedimento sarà presentato in consiglio dei ministri mercoledì, concretizza quelli che durante la trattativa tra tecnici del ministero e sindacati sono stati chiamati «contratti di disponibilità». In sostanza le scuole offriranno prioritariamente agli insegnanti precari, abilitati, iscritti nelle graduatorie a esaurimento e che hanno avuto solo supplenze annuali nello scorso anno scolastico, tutte le supplenze brevi. Questa scelta si affianca a una convenzione stipulata con l'Inps con cui si gestirà automaticamente l'attivazione e la cessazione dell'indennità di disoccupazione.

Lavoro e indennità di disoccupazione dunque si alterneranno tutelando il lavoratore dal punto di vista retributivo e delle competenze. Oltre a un vantaggio per l'insegnante precario che non dovrà recarsi all'Inps per chiedere l'indennità di disoccupazione o per comunicare l'inizio di un nuovo rapporto di lavoro, la procedura informativa consentirà alle singole scuole di comunicare gli eventuali casi di rifiuto immotivato della supplenza da parte dell'insegnante precario, che determineranno la perdita del diritto all'indennità di disoccupazione. Per gli insegnanti e per gli Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) le scuole, infatti, versano all'Inps la contribuzione contro la disoccupazione involontaria. Questo significa che agli insegnanti e agli Ata precari che abbiano i requisiti previsti dalla legislazione vigente spetta l'indennità di disoccupazione con requisiti ordinari.

La durata dell'indennità di disoccupazione è di otto mesi che diventano 12 per coloro i quali hanno superato i 50 anni. Con la stessa norma sulle supplenze brevi il personale che accetti tutte le occasioni di supplenze avrà diritto al punteggio per l'intero anno di servizio nelle graduatorie a esaurimento. Inoltre, sono già state stipulate convenzioni con le regioni (per ora Sicilia e Sardegna, ma ci sono trattative avviate con altre regioni per analoghi accordi) per coinvolgere questi stessi insegnanti precari in progetti di rafforzamento dell'offerta formativa finanziati con risorse dei Por (Piani operativi regionali) e dei Pon (piani operativi nazionali).

Dopo San Precario, il santo protettore della categoria, Beata Ignoranza, il santino con il volto del ministro Maristella Gelmini distribuito in diverse manifestazioni, oggi è comparsa quindi anche la statua della «Beata Assunta». La Statua, cui si rivolgono le preghiere dei docenti in attesa di cattedra, ha appesa al collo un piccola lavagna con su scritto «w Beata Assunta, abbasso suor Gelmini», mentre sull'aureola è scritto «Contratto a tempo indeterminato». Di fianco della "Beata", uno striscione recita «tagli alla scuola: una truffa per tutti». Non sono in molti a presidiare la scalinata ma, fanno notare gli organizzatori, «è un presidio organizzato in due giorni, mentre in gran segreto i sindacati "concertativi" stanno decidendo il nostro futuro».

I Cobas, tra i principali promotori e sostenitori delle diverse proteste che si stanno svolgendo in varie parti del paese e che ribadiscono che «al tavolo non possono sedersi solo alcuni ma debbono essere rappresentati anche i vari comitati di precari». Al centro della protesta, oltre ai tagli, i «contratti di disponibilità» definiti dai Cobas «un miserrimo escamotage, un tentativo di dividere i precari offrendo a una ristrettissima fascia (poco più del 10%), dei contratti regionali per mansioni vaghe in cambio di sottosalari».

I precari protestato contro i primi provvedimenti che attuano la legge 113 del 2008. La richiesta al governo è quella di cancellare la manovra che, secondo i sindacati, comporta già per quest'anno 42mila posti in meno per il personale docente (10mila secondo il ministero) e 15mila per il personale Ata.

A protestare precari di lungo corso, con una carriera da insegnati a pro tempore, tra incertezza e incarichi annuali, ma anche insegnanti di ruolo che in conseguenza del taglio delle classi si trovano ad avere una cattedra vuota. Gli stessi insegnati impegnati nel sit in di oggi annunciano «contrasti» anche domani quando, in una scuola di via Sebenico, si provvederà all'assegnazione delle sedi per gli incarichi annuali.

Bandiere e striscioni anche in piazza del Plebiscito a Napoli dove si è spostata oggi la protesta dei precari della scuola dopo tre giorni di presidio davanti all'ufficio scolastico regionale della Campania. Una delegazione di manifestanti sarà a breve ricevuta dal prefetto di Napoli, Alessandro Pansa: ne fanno parte tre insegnanti delle elementari, due delle superiori, uno delle medie e un rappresentante del personale Ata. «Chiederemo l'apertura di un tavolo tra Ministero e Regione - dice Miriam Andrisani, insegnante delle superiori della delegazione - questa non è più una questione solo occupazionale ma di emergenza sociale».