Scuola in piazza,
precari in mutande a Palermo

  dall'ANSA, 5.9.2009

PALERMO - Hanno indossato mutande e costumi da bagno, sopra i vestiti, per attirare ancora l'attenzione dell'opinione pubblica sulla loro situazione di precari della scuola ''rimasti in mutande'' e che non ''possono neanche andare a mare per una breve vacanza''. La manifestazione di insegnanti e personale Ata si e' svolta davanti l'ufficio scolastico in via Praga a Palermo dove da dieci giorni e' in atto un presidio permanente di precari con cartelli e striscioni contro la riforma della pubblica istruzione.

Ieri sera, dopo che il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, aveva fissato un incontro per martedi' prossimo, i cinque precari in sciopero della fame avevano interrotto la protesta. Stamane il portavoce di Idv, Leoluca Orlando, e' andato ad ascoltare le richieste dei precari e a portare la solidarieta' del partito.

Il coordinamento della protesta chiede: il ritiro dei tagli della scuola pubblica; la stabilizzazione di tutti i precaridella scuola; la risoluzione della vertenza del personale Ata. Il coordinamento rifiuta i contratti di disponibilita'. I sindacati provinciali della scuola Flc-Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno indetto per il 14 settembre una manifestazione a Palermo e ieri sera hanno deciso di sospendere l'occupazione dell'Ufficio scolastico.

CONCLUSA MANIFESTAZIONE A MILANO

Si è conclusa la manifestazione dei professori precari milanesi del 'Coordinamento 3 ottobre' presso il palazzo dell'Usp (uffici scolastici provinciali). Il corteo si è unito al presidio cha da giorni lotta contro i tagli annunciati dal ministro Mariastella Gelmini. Prima della conclusione il corteo si è fermato per un sit-in alla circonvallazione esterna all'altezza dell'incrocio tra viale Toscana e via Ripamonti. Battibecchi tra gli automobilisti e i manifestanti. L'appuntamento adesso è per lunedì, giorno in cui verranno sbloccate le nomine per i lavoratori Ata.

CORTEO CON CASSA DA MORTO A CATANIA

Oltre cinquecento precari hanno sfilato in corteo a Catania aderendo per protesta al 'No Gelmini day'. Insegnanti e impiegati Ata hanno portato a spalla un cassa da morto che rappresentava la scuola pubblica italiana e esposto manifesti e scandito slogan contro l'applicazione della legge Gelmini. "Questa strada - ha sottolineato Giovanni Nastasi, del coordinamento precari di Catania - è piena di persone che l'anno scorso avevano un posto di lavoro, una cattedra. Oggi siamo tutti a spasso: 1.500 tagli nella sola provincia di Catania non sono numeri, ma persone come me e i miei colleghi, persone che hanno una vita, una storia e sentimenti". A Catania da giorni i manifestanti hanno occupato l'Ufficio scolastico provinciale.

CORTEO E SIT-IN ANCHE A MESSINA

Circa 400 precari della scuola hanno partecipato al ''No Gelmini day'' davanti alla sede della prefettura di Messina. I manifestanti hanno portato in corteo una bara con scritto' ''La scuola e' a lutto per la perdita dei suoi precari''. ''In citta' - ha detto Mariagrazia Pistorino, segretaria della Flc Cgil di Messina - la situazione dei precari e' gravissima. Apprezziamo lo sforzo del governatore Raffaele Lombardo per garantire alcuni inserimenti lavorativi nell'ambito di progetti speciali, ma si tratta solo di palliativi. Al governo regionale chiediamo un impegno maggiore per fare pressione sull'esecutivo nazionale''. ''Non e' vero - ha aggiunto Katia Santacroce, presidente del Comitato insegnanti precari di Messina - che saranno penalizzati soltanto i giovani, tra di noi ci sono precari da oltre 20 anni. Continueremo ad occupare il provveditorato ad oltranza finche' non avremo risposte''